Converting e automazione: BBox la nuova taglierina-ribobinatrice firmata Bimec

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Con un doppio evento digitale, uno in lingua italiana e uno in inglese, Bimec ha presentato  la nuova taglierina-ribobinatrice a cambio automatico BBox, nata dall’evoluzione di un altro modello storico di casa Bimec, la TCA 64E.
Elena e Davide Bottoli hanno fatto gli onori di casa, presentando e approfondendo i più importanti dettagli tecnici di questa nuova taglierina-ribobinatrice.

Elena e Davide Bottoli di Bimec

BBox nasce da un’attenta analisi delle esigenze del mercato e punta a soddisfarle grazie all’introduzione di soluzioni innovative. “Aumento della produzione con richiesta di macchine più performanti, aumento della versatilità per poter lavorare diversi materiali, e un aumento della flessibilità con macchine dotate di automatismi in grado di abbattere i tempi morti a ogni set-up o scarico della macchina”, esordisce Davide Bottoli, sottolineando come sul mercato non tutte le soluzioni presenti siano in grado di rispondere a queste esigenze, e ricordando inoltre come spesso alcuni automatismi applicati alle taglierine non siano così efficaci e rispondenti alle reali esigenze produttive, rischiando inoltre di rallentare la macchina nelle fasi di set-up e cambio lavoro, rendendola anche più ingombrante o meno accessibile in alcuni punti. Automazione si, ma solo dove realmente è necessaria e apporti i vantaggi per cui è stata studiata, questao è stato il focus di Bimec nella progettazione di questa nuova taglierina-ribobinatrice.

La BBox nel dettaglio
BBox è una taglierina a cambio automatico, con svolgitore separato, passaggio aereo del film e avvolgimento sotto il ponte, con l’aggiunta di una serie di soluzioni tecniche completamente automatiche e semi-automatiche, pensate e introdotte con l’obiettivo di ridurre i tempi improduttivi tra un ciclo di lavoro e l’altro. “Gli obiettivi che vogliamo perseguire con questa nuova macchina sono quelli di sfruttare al massimo le performance, parificando i tempi accessori e quelli di avvolgimento grazie a una maggiore velocità delle attrezzature accessorie quali carico, scarico, chiusura bobine, ripartenze, grazie all’aggiunta di automatismi e servoassistenza dell’operatore”, aggiunge Davide Bottoli – “il secondo obiettivo consiste nell’introdurre set-up rapidi per rendere la macchina flessibile a ogni tipologia di lavoro”, conclude Davide, passando dall’analisi del rendering della macchina al reparto di produzione del nuovo stabilimento Bimec dove la nuova BBox è già disponibile per qualsiasi tipologia di test con materiali dei clienti.

Ma scopriamo ora la nuova BBox in ogni sua fase, partendo dal caricatore automatico delle anime, che può alloggiare sia quelle in cartone che plastica da 70 ai 152 mm di diametro. La fase successiva prevede il posizionamento automatico delle anime, che lavora in due fasi per garantire rapidità e precisione. Questo automatismo è stato integrato nel dispositivo di espulsione, ed è progettato in modo da bilanciare perfettamente forza e precisione.
Una caratteristica molto importante è la posizione dell’operatore, studiata in maniera tale da poter gestire dallo stesso punto sia la fase di scarico pallettizzazione delle bobine che avviare la chiusura dello scarica bobine e dare il consenso al successivo ciclo di produzione.
Nella fase di cambio ralla, saldatura e applicazione del nastro biadesivo, l’attacco delle code del materiale per il nuovo ciclo può avvenire in due diverse modalità: automatica tramite barra saldante regolabile (ovviamente per tutti i materiali saldabili) o manuale tramite applicazione di nastro biadesivo in posizione comoda per l’operatore, grazie alla particolare configurazione della macchina.
La fase di chiusura delle bobine finite è stata appositamente lasciata all’intervento dell’operatore, che esegue manualmente l’operazione, poiché in questa fase le esigenze dei clienti possono essere molto differenti fra loro al punto da rendere inefficiente o addirittura controproducente l’inserimento di un automatismo. Appena sotto il display di comando e controllo della taglierina è stato inserito un dispenser di biadesivo a portata dell’operatore.

Lo spintore automatico con lo scarica bobine, oltre a posizionare le anime per l’avvio del ciclo di produzione, ha anche la funzione di trasferire le bobine figlie dagli avvolgitori ai bracci dello scarica bobine. Nell’ultima fase, quella che vede in azione lo scarica bobine e il manipolatore, Bimec ha prestato molta attenzione nell’introduzione di un accessorio molto versatile ovvero lo scarica bobine rotante, che consente lo scarico manuale per le bobine più leggere lo scarico servo-assistito, comandato dall’operatore, per il trasferimento delle bobine dai bracci dello scarica bobine al manipolatore e alla fase finale di palettizzazione, e infine l’apertura da 0 a 90° sull’asse verticale e orizzontale a cui segue la discesa a livello pallet, molto utile per le bobine di una certa dimensione, che devono essere palettizzate senza la necessità di essere ribaltate.
Il manipolatore a gravità 0 può gestire bobine fino a 300 kg e consente la doppia presa delle bobine che dimezza i tempi di scarico; inoltre sia gli spintori che i bracci del manipolatore risultano essere completamente indipendenti così da gestire separatamente i due assi.

“Una macchina con diversi dispositivi che intervengono in sequenza o contemporaneamente come sulla BBox deve anche essere intuitiva e user-friendly, pertanto abbiamo deciso di dotarla con segnalatori Led, puntatori laser e sensori che facilitano l’interazione uomo-macchina, in particolare 4 Led, ognuno per ogni dispositivo precedentemente descritto, che comunicano attraverso 4 colori a identificare 4 diversi stati della macchina”, conclude Davide Bottoli.
La BBox, macchina estremamente compatta, è in grado di processare bobine da 1050-1350-1650 e 1850 mm di larghezza con diametro massimo della bobina madre da 1000-1200mm e diametro massimo delle bobine finite di 610mm.
La larghezza di taglio minima è di 20mm, mentre la macchina è in grado di raggiungere la velocità massima di 800 metri al minuto.

A tu per tu con Davide Bottoli

Davide Bottoli

A quali tipologie di clienti si rivolge la BBox?
“BBOX è una taglierina ribobinatrice destinata al taglio di film plastici, carta e accoppiati e, in generale, tutti i materiali utilizzati nel settore dell’imballaggio flessibile. Rappresenta la soluzione ideale per i convertitori che hanno necessità di avere una macchina dai settaggi rapidi e che consenta di avere flessibilità nelle variazioni di lavoro. Inoltre, BBOX è stata studiata per essere ergonomica, dalla gestione compatta e user-friendly: grazie alla sua configurazione, permette all’operatore di controllare le varie operazioni della macchina da un’unica posizione – quella di scarico – potendo dedicarsi per la maggior parte del tempo al confezionamento delle bobine, riducendo i tempi improduttivi e incidendo così positivamente sulla produttività aziendale”.

Dopo oltre un anno di “emergenza Covid” qual è il vostro bilancio?
“Nonostante l’emergenza ci abbia costretto a ridurre la presenza dei dipendenti in sede per garantire la sicurezza collettiva, il 2020 è stato un anno dal bilancio positivo. Siamo riusciti a rispettare le date di consegna concordate con i nostri clienti prima della pandemia e ne abbiamo acquisiti di nuovi, molti dei quali hanno già messo in funzione le nostre macchine con piena soddisfazione. Il nostro ufficio tecnico, sempre in sinergia con il reparto commerciale, ha lavorato molto nell’ingegnerizzazione di migliorie tecniche sui nostri impianti per offrire maggiori benefici ai clienti, nell’ottica di ottimizzazione e semplificazione dei processi produttivi”.

Quali azioni avete dovuto implementare per garantire assistenza ai clienti?
“La situazione pandemica ci ha costretto a ridurre drasticamente gli spostamenti e, nonostante fossimo già soliti fornire assistenza da remoto, abbiamo deciso di riorganizzare e migliorare questo servizio. Grazie ai nuovi strumenti di comunicazione digitale, riusciamo a garantire una completa assistenza ai nostri clienti, sia per quanto riguarda l’installazione ed il collaudo delle nostre macchine a distanza, sia per eventuali fermi macchina. Con la gestione da remoto, siamo infatti in grado di controllare dai nostri uffici l’operatività degli impianti Bimec in funzione in tutto il mondo e di intervenire tempestivamente 24/7.
Nuovi investimenti sono rivolti a queste attività ma è ancora presto per rivelare a cosa stiamo lavorando. Siamo certi però che queste novità forniranno un grande vantaggio per il settore del converting e non vediamo l’ora di poterle condividere con i nostri clienti”.