Il pubblico esorta i marchi di abbigliamento a sostituire la plastica con imballaggi compostabili 

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Un nuovo e recente sondaggio ha rivelato un’incredibile approvazione per le consegne di abbigliamento confezionate in sacchetti compostabili rispetto ai tradizionali sacchetti di plastica.

Circa l’86% dei consumatori è preoccupato per i rifiuti di plastica generati dai sacchetti di plastica dei rivenditori, ossia gli imballaggi in plastica utilizzati per proteggere gli indumenti per la spedizione o la consegna.
Altri 9 su 10 affermano che preferirebbero che i marchi utilizzassero alternative rispettose dell’ambiente, con circa il 92% che afferma che preferirebbe utilizzare imballaggi compostabili rispetto ai tradizionali sacchetti di plastica.
Si stima che ogni anno vengano prodotti più di 150 miliardi di sacchetti di plastica.[1] Si tratta in gran parte di borse monouso, non riciclabili, utilizzate per proteggere gli indumenti trasportati dalla fabbrica al negozio o alle case nelle consegne di e-commerce.

Durante la settimana della moda milanese, a settembre di quest’anno, si è tenuto un evento di tre giorni in tandem per discutere di The Sustainability Pledge, negoziato dall’UNECE. Lavorando con responsabili politici, imprese, accademici e ONG, è stata creata una cassetta degli attrezzi per garantire la sostenibilità nel settore dell’abbigliamento e delle calzature, comprese raccomandazioni per aumentare la trasparenza e la tracciabilità.
Il governo italiano ha annunciato che utilizzerà le raccomandazioni politiche per sviluppare una legislazione sulla circolarità nell’industria dell’abbigliamento in Italia[2]. Tuttavia, gran parte dell’attenzione è posta sui materiali utilizzati per creare i capi, con gli imballaggi sotto i riflettori.

TIPA e Santini, uno dei partner di TIPA Italia, sostengono che l’imballaggio completamente circolare è un fattore chiave per garantire la sostenibilità delle filiere del settore e il governo deve incoraggiare la trasparenza sull’uso degli imballaggi in plastica e incoraggiare l’uso di materiali sostenibili, compresi i compostabili, come alternative per garantire che i marchi effettuino questo passaggio.

“L’industria della moda italiana ha un patrimonio di fama mondiale ed è in una posizione unica per guidare il cambiamento verso catene di approvvigionamento sostenibili che includono il passaggio dagli imballaggi in plastica ad alternative completamente circolari, compresi i compostabili.  La domanda dei consumatori c’è e marchi rivoluzionari, come Santini, stanno già aprendo la strada stabilendo nuovi standard di settore. Siamo qui per facilitare la transizione a più marchi e per lavorare con il governo per mettere in atto i parametri che garantiscano che la sostenibilità degli imballaggi diventi una parte fondamentale degli sforzi per incoraggiare la circolarità nel settore”, ha dichiarato Annalisa Nissola, Direttore Vendite per l’Italia di TIPA.

Paola Santini, Marketing Manager di Santini Cycling Wear, ha aggiunto: “Siamo orgogliosi di lavorare con TIPA per fornire i nostri capi tecnici per ciclismo e triathlon in imballaggi compostabili, contribuendo alla riduzione dei rifiuti di plastica nella nostra filiera. Ci auguriamo che nel passare a un packaging sostenibile, ispireremo gli altri a fare lo stesso. Il sondaggio ha mostrato che i consumatori chiedono imballaggi compostabili e che l’industria deve ascoltare”.

L’indagine NORSTAT rappresentativa a livello nazionale su 1.080 adulti italiani è stata commissionata da TIPA.