Paper Week 2022: macero risorsa strategica

1542

La Paper Week ha richiamato a Milano esperti e protagonisti italiani ed europei del settore cartario per un convegno sul comparto del macero, al centro di una filiera eccellente dell’economia circolare italiana che coinvolge circa 20.000 aziende e oltre 170.000 addetti generando un fatturato di 23 miliardi di euro*.

Negli ultimi cinque anni, la filiera cartaria italiana ha dato prova di resilienza assorbendo gli effetti di due tsunami quali il blocco alle importazioni di maceri in Cina e il Covid-19. Oggi il comparto è nuovamente sotto pressione per l’instabilità dei mercati internazionali e l’aumento esponenziale dei costi energetici sospinti dalla guerra russo-ucraina: saprà ancora una volta uscirne rafforzato? Quali sono le risorse, i fattori critici su cui intervenire e le tendenze da cogliere?

Questi i quesiti affrontati al convegnoMaceri, una risorsa strategica. Il futuro delle materie prime seconde e del riciclo nel settore cartario” tenutosi presso il MUDEC di Milano a inaugurazione della 2a edizione della Paper Week, la settimana dedicata alla raccolta differenziata e al riciclo di carta e cartone promossa da Comieco in collaborazione con Federazione Carta e Grafica, Assocarta, Assografici, Unirima e con il patrocinio del Ministero per la Transizione Ecologica e Anci.

Risorsa strategica per lo sviluppo di un’economia circolare sempre più interconnessa tra Italia ed Europa, il macero è stato al centro di un dibattito che ha coinvolto Comieco, la Commissione Industria, Ricerca ed Energia del Parlamento Europeo, l’European Paper Recycling Council, Conai e il Ministero della Transizione Ecologica.

In termini di risultati, la filiera italiana produce poco meno di 7 milioni di tonnellate annue di carta da macero, materia prima seconda assorbita principalmente dalle cartiere italiane ma molto apprezzata all’estero per la sua qualità (1,3 milioni di tonnellate** esportate nel 2021) per un fatturato complessivo stimato in 23 miliardi di euro.

Uno studio realizzato dal Gruppo di ricerca sulla sostenibilità (SuM) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa guidato dal prof. Marco Frey “La carta da macero nel contesto internazionale: tendenze attuali e future alla luce dei più importanti shock subiti dal mercato” restituisce l’immagine di un settore capace di adattarsi velocemente alle sfide del mercato. Resilienza che viene messa in evidenza dalla reazione che ha saputo avere la filiera in occasione degli ultimi due scossoni che, potenzialmente, avrebbero potuto mettere in crisi l’intero ciclo del riciclo: la chiusura del mercato cinese alle importazioni di rifiuti e lo scoppio della pandemia da Covid-19.

Chiusura delle frontiere cinesi
L’introduzione da parte del governo cinese di misure fortemente restrittive alle importazioni di rifiuti (agosto 2017) ha provocato in tutta Europa un crollo nelle quotazioni dei maceri per eccesso di offerta e, sul fronte della produzione, lo stop cinese ha comportato un generale indebolimento dell’industria cartaria europea. Situazione che la filiera italiana è riuscita a fronteggiare grazie all’apertura di tre nuove cartiere e al conseguente trasferimento di quote di macero dall’export al mercato interno e un netto incremento nell’impiego di carta da macero come materia prima (+16% nel 2021**).

Pandemia da Covid-19
Anche la pandemia ha costituito una situazione di forte shock, cui la filiera cartaria italiana ha saputo rispondere in modo tale da uscirne rafforzata. A un ridimensionamento della produzione complessiva italiana di circa 400.000 tonnellate nel 2020, il settore ha registrato un incremento di carte per uso domestico/igienico-sanitario e di carte e cartoni per imballaggio. Tali accrescimenti hanno soddisfatto l’impennata della domanda dovuta alla situazione sanitaria e all’esplosione degli acquisti online, cresciuti in Italia del 17% nel solo 2021. Dal 2019 al 2020, inoltre, il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici è passato dal 72 al 73,9% in Europa ed è superiore all’ 85%in Italia.

Un cambio di paradigma per un mercato meno instabile
Le difficoltà affrontate dalla filiera cartaria negli ultimi anni evidenziano da un lato la resilienza del comparto, dall’altro l’esistenza di criticità esterne e legate a un’instabilità di fondo del mercato, peraltro amplificate dalla recente guerra tra Russia e Ucraina che ha impattato violentemente sul mercato delle materie prime, facendo schizzare verso l’alto i prezzi di gas ed energia ed evidenziando una insufficiente diversificazione delle fonti di approvvigionamento. La tutela di un settore strategico come quello del recupero e riciclo della carta da macero passa necessariamente da interventi sul costo energetico che supportino il potenziamento della capacità produttiva interna, dalla continuità di investimenti in nuove applicazioni per l’utilizzo del macero, fino allo sviluppo di soluzioni impiantistiche innovative sia nella fase di trattamento della raccolta che in cartiera  che consentano anche una gestione efficiente degli scarti, senza trascurare la diversificazione delle modalità di trasporto e l’individuazione e, soprattutto, l’utilizzo di fonti energetiche alternative.

Il futuro del macero

Carlo Montalbetti

Il settore ripone grandi aspettative nel PNNR, che prevede lo stanziamento di 1,5 miliardi di euro per la realizzazione di nuovi impianti e l’ammodernamento di quelli esistenti, oltre a 600 milioni per l’implementazione di cosiddetti “progetti faro di economia circolare”, di cui 150 milioni di euro destinati alla filiera di carta e cartone. Dal buon uso di tali fondi dipende il futuro di una risorsa strategica come quella del macero: “Studi di settore stimano che la domanda mondiale di carta da macero sia destinata ad aumentare a un tasso di crescita annuo del 2,7% almeno fino al 2025, dovuto alla richiesta di imballaggi ecosostenibili collegata al sempre crescente fabbisogno di packaging dell’e-commerce e all’espansione del delivery” – spiega Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco. “Abbiamo davanti una finestra temporale forse irripetibile, che va assolutamente sfruttata per consolidare lo sviluppo dell’economia circolare italiana ed europea.”