Allarmismo PFAS: scienza o desiderio di notorietà a tutti i costi?

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Massimo Medugno
Massimo Medugno, Presidente Assocarta

“Quando pensavamo che la pandemia avesse finalmente attestato il primato della scienza rispetto alle fake news veniamo a scoprire che Le Monde pubblica un articolo dal titolo “’Forever pollution’: Explore the map of Europe’s PFAS contamination” commenta così Massimo Medugno, Direttore di Assocarta l’articolo pubblicato su Le Monde che fa riferimento a un’iniziativa chiamata “The Forever Pollution Project” volta a segnalare ai cittadini europei la presenza di fonti di contaminazione da PFAS, vantando di avere individuato oltre 21.000 siti potenzialmente contaminati.

Secondo Assocarta se fosse così l’allarme sarebbe grande, ma la realtà è totalmente diversa. Massimo Medugno critica metodo e sostanza: “Andando a guardare i dati scopriamo che l’approccio “scientifico” adottato da “The Forever Pollution Project” è inconsistente. Sapendo che i PFAS possono essere utilizzati in diverse produzioni industriali, tra cui la carta, “The Forever Pollution Project” presume che tutti i siti produttivi cartari italiani ed europei siano una potenziale fonte di contaminazione.”

Evidentemente, ciò è errato, per due semplici motivi.

Il primo è che è sbagliato assumere che tutti i siti produttivi e, quindi, le cartiere emettano PFAS per il solo fatto che, tra le centinaia se non migliaia di diverse tipologie di carta, alcune specifiche tipologie possano averne impiegato in passato.

In secondo luogo, come se non bastasse, è sbagliato anche perché si copia e incolla un elenco di aziende da una fonte autorevole, “The Forever Pollution Project” dichiara esplicitamente di utilizzare come fonte la lista delle aziende associate ad Assocarta pubblicato sul sito (www.assocarta.it) senza neanche leggerlo.

“Se almeno lo avessero scorso si sarebbero evitato errori grossolani, come mettere nella loro mappa anche uffici amministrativi e fornitori di tecnologia che nulla hanno a che fare con la produzione della carta. In altre parole basta essere socio di Assocarta per essere additato come potenziale contaminatore. E ciò sembra che basti per “fare notizia”, ma soprattutto per diffondere un’informazione scorretta sotto il profilo del contenuto e del metodo” sottolinea Medugno.

Le autorità e la Commissione europea stanno lavorando sulla regolamentazione sull’uso del PFAS e questo è l’approccio serio da raccontare. “Fermo restando che ognuno si assume la responsabilità delle proprie affermazioni” conclude Medugno.