ACIS celebra 10 anni di attività e si prepara a raccogliere le nuove sfide

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Abbiamo intervistato in esclusiva Andrea Mecarozzi – Amministratore Delegato di Sc.A.T – e nuovo Presidente dell’Associazione Italiana Scatolifici, il terzo che si avvicenda alla guida dell’associazione che raggruppa un centinaio di scatolifici di tutta Italia. Con lui abbiamo stilato un bilancio degli ultimi due anni e uno sguardo al futuro del settore del packaging in cartone ondulato, evidenziando i punti salienti del suo programma di lavoro

L’elezione è avvenuta durante l’Assemblea Nazionale che si è tenuta il 17 settembre scorso ad Asiago, la prima Assemblea in presenza dopo la pandemia che ha visto anche il ritorno degli industry partner dell’Associazione, che hanno animato una vivace area espositiva allestita all’interno del Palazzo del Turismo di Asiago, dove si è tenuta l’Assemblea.
Un ritorno, dunque, alla normalità per questa Assemblea che ha anche segnato il decennale di ACIS, creata nel 2011 come Consorzio e convertita successivamente in Associazione. Dieci anni caratterizzati da 24 Assemblee, 110 Consigli Direttivi, 60 sponsor e centinaia di iniziative e progetti sviluppati per fare crescere ed evolvere il comparto degli scatolifici e dare rappresentanza a una categoria molto importante per il sistema produttivo italiano e che guarda verso il futuro con gli occhi della sostenibilità.

A tu per tu con Andrea Mecarozzi, Presidente Associazione Italiana Scatolifici

Andrea Mecarozzi, Presidente Associazione Italiana Scatolifici

Dott. Mecarozzi, quali saranno i punti caratterizzanti del suo mandato?
“Due saranno i punti principali. Innanzitutto, il posizionamento istituzionale dell’Associazione e di conseguenza delle aziende che ne fanno parte. Riteniamo fondamentale fare crescere il peso del comparto degli scatolifici nella nostra filiera e dare più voce alle esigenze dei nostri associati, anche in relazione al particolare momento storico che stiamo affrontando, caratterizzato da incertezze e opportunità che forse non si erano mai viste in queste dimensioni. Continueremo poi a lavorare per accrescere la cultura imprenditoriale e la formazione tecnica delle nostre persone nei nuovi scenari attraverso percorsi di formazione sviluppati specificamente per le necessità delle nostre aziende”.

Come esce il settore del packaging in cartone da quest’ultimo biennio?
A seguito della chiusura dell’indagine Antitrust sul mercato del cartone ondulato abbiamo finalmente sperimentato una ‘normalizzazione’ dello scenario, purtroppo interrotta nell’ultimo periodo dalla crisi internazionale delle materie prime. Questo ‘ciclone’ che ha stravolto tutte le dinamiche precedenti e ci mette ogni giorno di fronte a nuove sfide organizzative, produttive, commerciali è arrivato proprio in un momento in cui la vivacità della domanda e la sempre maggiore richiesta di cartone in sostituzione ad altri materiali aveva tracciato una rotta molto positiva per le nostre aziende e il nostro settore in generale”.

Parliamo del grande problema relativo alla carenza delle materie prime, che succede e come uscirne?
“La carenza delle materie prime ha purtroppo condizionato anche il nostro mercato in maniera molto pesante, con linee di produzione talvolta ferme e fornitori in sempre maggiore difficoltà per mancanza di carta. Purtroppo, questo scenario si traduce in un ritardo nei tempi di fornitura ai nostri clienti e provoca in generale un clima di grande incertezza. Credo che ne usciremo nel momento in cui i produttori di carta riusciranno a fronteggiare e superare le difficoltà dovute ai cari energetici o a politiche talvolta poco lungimiranti”.

 

Come vi ponete nei confronti degli altri stakeholder presenti nella filiera? Al di là dei problemi del passato, fare fronte comune verso le Istituzioni non rafforzerebbe le istanze da portare avanti?
“Abbiamo sempre mantenuto ottimi rapporti con i nostri partner e fornitori, le nostre Assemblee sono sempre momento di grande convivialità e scambio di competenze professionali. Per quanto riguarda i rapporti con l’Associazione di categoria che rappresenta i nostri fornitori di cartone ondulato, ora che si è formata una nuova governance dopo un lungo periodo di transizione contiamo di potere riprendere nel breve termine un dialogo costruttivo, per portare avanti i numerosi interessi comuni a beneficio delle nostre aziende e del comparto degli scatolifici in generale”.

Quali sfide attendono il comparto del packaging in cartone ondulato per il futuro?
“Il cartone ondulato per le sue caratteristiche di riciclabilità e il suo bassissimo impatto ambientale sarà una scelta sempre più obbligata per il mondo del packaging. Lo sviluppo tecnologico e l’innovazione consentono sempre maggiori applicazioni e rendono il nostro cartone sempre più duttile e ideale in svariati campi fino ad oggi non contemplati. Basti pensare all’industria dell’arredamento, ad esempio. La ormai inarrestabile sostituzione del cartone ad altri materiali da imballo inoltre aprirà ulteriori opportunità per le nostre aziende in settori chiave per il packaging, come l’alimentare. Insomma, gli scatolifici in grado di seguire o anticipare questi nuovi trend, di innovare e innovarsi potranno davvero cogliere le opportunità di un momento storico abbastanza unico”.