L’imballaggio in cartone ondulato: un modello italiano di sostenibilità, territorio e innovazione

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La filiera italiana del cartone ondulato rappresenta un modello di eccellenza nel settore del packaging sostenibile, fondato su prossimità territoriale, flessibilità delle PMI e capacità di innovare. Ne parliamo con Andrea Mecarozzi, Presidente dell’Associazione Italiana Scatolifici (ACIS), che illustra come le aziende associate coniughino sostenibilità ambientale, valore economico e impatto sociale, anche alla luce del nuovo Regolamento Europeo sugli Imballaggi – PPWR – entrato in vigore l’11 febbraio 2025

cartone ondulato

ACIS conta oggi oltre 100 aziende associate, che rappresentano più della metà del fatturato del mercato italiano dei trasformatori puri di cartone ondulato. Complessivamente, il comparto italiano comprende circa 300 scatolifici trasformatori, per lo più PMI a capitale familiare, distribuite su Lombardia, Veneto, Toscana, Emilia-Romagna e Marche. Le aziende del settore generano un fatturato annuo di 1,3 miliardi di euro e danno lavoro a oltre 5.000 persone, trasformando ogni anno più di 2 miliardi di metri quadrati di cartone ondulato. “Il nostro statuto prevede che possano aderire solo aziende indipendenti, non partecipate da produttori di cartone, per mantenere una rappresentanza autonoma e coerente con le esigenze dei trasformatori”, ci racconta il Presidente Andrea Mecarozzi.

Una filiera radicata sul territorio
I produttori di scatole lavorano quasi sempre in prossimità dei clienti. Il cartone ha un basso valore per volume e un costo di trasporto elevato, perciò la logica industriale è sempre stata quella di produrre vicino all’utilizzatore finale. Questo ha favorito lo sviluppo di distretti locali altamente specializzati, perfettamente integrati con il tessuto economico e sociale delle aree in cui operano.
Il modello tipico della PMI italiana si caratterizza per flessibilità, orientamento al cliente e capacità di crescere insieme ai partner
. “Le nostre imprese intercettano le esigenze dei mercati locali in tempo reale, senza bisogno di costosi studi di mercato”, aggiunge il Presidente.

Evoluzione tecnica ed estetica del packaging
Negli ultimi anni, il packaging ha visto un’evoluzione estetica significativa. “Se negli anni 2000 le scatole più apprezzate erano lucide e patinate, oggi i consumatori preferiscono imballaggi naturali, con carte riciclate, texture visibili e grafiche minimali”, sottolinea Mecarozzi. La semplicità comunica autenticità e sostenibilità, trasformando la scatola in un vero e proprio strumento di comunicazione. Stampare su supporti riciclati e più porosi ha richiesto un notevole sviluppo tecnologico. Stampare su carta patinata è facile; farlo su carta riciclata che assorbe l’inchiostro è un’altra storia. Le nostre aziende hanno dovuto evolvere molto in questo senso”, spiega il Presidente.

Il packaging come media
Il cartone ondulato non è più solo contenitore, ma anche mezzo di comunicazione strategico. “L’Italia è il secondo produttore europeo di carta e cartone dopo la Germania”, ricorda Giovanna Pandini, Direttrice dell’Associazione.Le superfici neutre e naturali vengono sempre più utilizzate per trasmettere valori di sostenibilità o per ospitare elementi di branding discreti, come QR code o loghi essenziali. L’imballaggio è uno dei media più visti in assoluto: arriva in tutte le case, viene toccato, aperto, riutilizzato. In futuro potremmo persino immaginare la scatola come spazio pubblicitario o per comunicare messaggi di sensibilità ambientale”, aggiunge la Direttrice.

Sostenibilità e economia circolare
Le PMI del comparto si pongono sempre più come consulenti dei propri clienti. “Consigliamo di certificare gli imballaggi con marchi riconosciuti come FSC o PEFC e di riportare messaggi chiari e corretti, ad esempio ‘Scatola composta da materiale riciclato’. Non si può dire ‘100% riciclabile’ se la confezione viene contaminata con altri materiali”, spiega Mecarozzi. La trasparenza comunicativa diventa parte integrante della responsabilità ambientale del settore.
“Sono informazioni che fanno bene a tutti: alle aziende, al consumatore e alla reputazione del cartone ondulato in generale”, aggiunge Giovanna Pandini.
Il settore contribuisce in modo significativo all’economia circolare italiana: nel 2024, il 92,5% degli imballaggi in carta e cartone è stato riciclato, con l’80% della fibra utilizzata proveniente da materiale riciclato e il restante 20% da foreste gestite in modo sostenibile. Grazie a questo sistema virtuoso, l’Italia contribuisce per circa il 15% alla raccolta europea di carta e cartone.
“Il nostro comparto è già orientato a pratiche eco-sostenibili che diventeranno obbligatorie con il PPWR, come l’uso di alte percentuali di materiale riciclato e la produzione di imballaggi in monomateriale”, sottolinea Mecarozzi. “Il Regolamento UE rappresenta una sfida, soprattutto burocratica, ma le nostre aziende sono già pronte a innovare ulteriormente e a sostituire materiali ad alto impatto ambientale”.

Formazione, networking e nuove sfide
ACIS ha recentemente pubblicato un manuale di buone pratiche produttive e avviato incontri territoriali per rafforzare la propria rete associativa. Dopo eventi in Veneto e Toscana, l’ultimo incontro in Lombardia ha visto la presenza di numerose aziende non ancora associate. Tra le iniziative più recenti c’è stato anche un webinar sul Regolamento UE sulla deforestazione (EUDR), con la partecipazione di oltre 70 aziende. “Il regolamento mira a tracciare l’intera filiera della materia prima, dall’albero alla scatola. L’obiettivo è condivisibile, ma la complessità burocratica rischia di gravare soprattutto sulle PMI”, spiega Mecarozzi. “Noi continueremo a lavorare con il legislatore e a difendere un settore che rappresenta un’eccellenza italiana in termini di sostenibilità, innovazione e radicamento territoriale. Solo facendo squadra potremo affrontare le sfide dei prossimi anni”.

cartone ondulato


ASSEMBLEA NAZIONALE ASSOCIAZIONE ITALIANA SCATOLIFICI – 17/18 ottobre Bardolino – VR

L’Assemblea Nazionale di Bardolino ha confermato la solidità del comparto: la maggior parte delle imprese associate registra stabilità o crescita di produzione e fatturato.
Il 2026 sarà un anno chiave per l’Associazione Italiana Scatolifici, chiamata a rafforzare il supporto istituzionale, promuovere la formazione e consolidare la collaborazione lungo tutta la filiera del cartone ondulato.

Un dialogo tra gli attori della filiera

Il ‘modello Italia’ nella produzione di imballaggi in cartone ondulato: il presente e le prospettive future di un’unicità europea: questo il tema della tavola rotonda organizzata a margine dei lavori assembleari. Un momento centrale che ha messo a confronto diversi punti della filiera della produzione di imballaggi in cartone ondulato, con enfasi sul ruolo e le prospettive future degli scatolifici trasformatori. Francesco Zago Amministratore Delegato di Pro-Gest ha sottolineato come gli scatolifici trasformatori siano stati messi prepotentemente al centro delle strategie del Gruppo, riconoscendoli come clienti primari. L’obiettivo comune, secondo Zago, è quello di mantenere l’Italia all’avanguardia del packaging. Amelio Cecchini Presidente di Comieco ha presentato le più recenti novità del Consorzio, aggiornando sul nuovo CAC Carta e sul significato delle nuove fasce di contributo introdotte di recente da CONAI. Ha anche evidenziato la capacità del settore di “andare a prendere dei comparti del mercato degli imballaggi che tradizionalmente non erano della carta”. L’Eurodeputato Francesco Torselli è intervenuto in collegamento con aggiornamenti sulle normative PPWR e EUDR, sottolineando l’importanza cruciale per le imprese di fare rete e di confrontarsi con le Istituzioni, che necessitano di collaborare con gli attori di mercato per comprendere appieno le tematiche dei diversi settori industriali.

“L’Assemblea di Bardolino conferma la stabilità e la crescita del comparto scatolifici, nonostante uno scenario economico complesso.
La nostra priorità assoluta per il 2026 sarà il supporto istituzionale per affrontare le sfide dei Regolamenti europei, in particolare PPWR e EUDR. La nostra forza è fare squadra, non solo tra scatolifici, ma lungo tutta la filiera, per portare il cartone ondulato verso obiettivi ambiziosi”. ha detto Andrea Mecarozzi, Presidente Associazione Italiana Scatolifici.