Esko e X-Rite Pantone – Hall 3 Stand C60

1485

I visitatori dell’edizione 2023 di Labelexpo potranno vedere in prima persona come funziona un ecosistema Esko e X-Rite Pantone integrato, che collega flusso di lavoro automatizzato, gestione del colore, produzione di lastre flessografiche, stampa digitale e ispezione della stampa per ottenere prestazioni costanti e accelerare la crescita aziendale.

Esko_LabelExpo

L’importante evento fieristico tornerà a Bruxelles in settembre, e le due aziende offriranno al pubblico la possibilità di immergersi in tutti gli aspetti della produzione di etichette e gli imballaggi. “Coloro che verranno a trovarci presso il nostro stand congiunto scopriranno che Esko e X-Rite Pantone aiutano il settore del packaging a ottenere prestazioni uniformi, dall’idea iniziale fino all’immissione sul mercato”, spiega Jan De Roeck, Marketing, Industry Relations & Strategy Director di Esko. “Grazie a dimostrazioni basate sulla tecnologia più avanzata, presentazioni e dibattiti con esperti, spiegheremo come un ecosistema completo, che coniuga nuovo software di gestione del colore e soluzioni di misurazione, possa supportare i flussi di lavoro digitali per aumentare l’efficienza e la sostenibilità, e per cogliere le opportunità di crescita”.

Allo stand C60 del padiglione 3 di Brussels Expo, Esko e X-Rite Pantone presenteranno l’intera linea di soluzioni dedicate ai flussi di lavoro digitali, dalla progettazione fino alla produzione.  Ecco alcune delle soluzioni principali.

  • Phoenix, lo strumento a marchio Esko basato sull’intelligenza artificiale, permette di migliorare la progettazione e l’imposizione con un’interfaccia senza soluzione di continuità tra dati di prestampa e di produzione nelle applicazioni Esko.
  • Il pluripremiato CDI Crystal XPS 4835 sfrutta l’esposizione principale e la retroesposizione UV per produrre lastre flessografiche digitali uniformi e ridurre al minimo gli scarti.
  • Il sistema AVT Helios ispeziona automaticamente le etichette o le confezioni stampate per rilevare difetti e imperfezioni. Permette di ottenere risultati di qualità eccezionale ed evitare che i lavori vengano rifiutati dai clienti.
  • La versione più aggiornata di Esko Software abbina soluzioni di editing pre-stampa e soluzioni di automazione del flusso di lavoro basate su cloud, ora più integrate e interconnesse all’interno del flusso di prestampa.
  • X-Rite eXact™ 2, lo spettrofotometro portatile più connesso e intuitivo: un unico strumento per misurare il colore su vari supporti, tra cui pellicola e carta flessibili, e verificare contemporaneamente gli standard del cliente.
  • X-Rite ColorCert® Suite si integra con WebCenter di Esko, Spectralab di AVT ed eXact 2 per fornire agli stampatori una panoramica complessiva su qualità di stampa e prestazioni cromatiche, e confermare la conformità alle specifiche del marchio.
  • Le librerie di colori digitali PantoneLIVE™ supportano la creazione e la condivisione di precisi standard cromatici richiesti dai marchi nell’ampio spettro di tecnologie e supporti di stampa.

“La riduzione di errori e scarti ha effetti diretti sull’impronta ecologica delle aziende di packaging”, commenta De Roeck. “Siamo tutti impegnati nella protezione dell’ambiente in cui viviamo e nella sua tutela per le generazioni future, pertanto dobbiamo ridurre l’impatto ambientale delle nostre attività. Poiché la sostenibilità e la digitalizzazione alterano le modalità operative del nostro comparto, è essenziale che i produttori di etichette e imballaggi investano in tecnologia per flussi di lavoro digitali. Potranno così aumentare l’efficienza, abbattere i costi e migliorare la produttività complessiva”, sottolinea De Roeck.

Jon-Michael McCartney, Print & Packaging Director di X-Rite Pantone, aggiunge: “L’ecosistema integrato di X-Rite Pantone ed Esko consente di ottimizzare il flusso di progettazione, prestampa, formulazione e produzione grazie alla condivisione di dati su imballaggi e colore per ridurre gli errori e migliorare la reportistica”.

“Con un flusso di lavoro digitale è possibile eliminare le approvazioni della stampa in sede, definire chiaramente e condividere i requisiti di stampa all’interno di una filiera produttiva globale, ridurre scarti e rielaborazioni, risparmiare risorse e perseguire obiettivi di sostenibilità”, conclude McCartney.