Carta Stampa: la flexo è tradizione di famiglia

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Da sinistra: Roberto Corbetta direttore commerciale, Riccardo Corbetta responsabile commerciale tecnico, Antonello Corbetta direttore amministrazione, Luca Corbetta, Michela Corbetta responsabile risorse umane e marketing, Massimo Corbetta responsabile produzione

Presente sul mercato da quasi 60 anni, Carta Stampa è da sempre fedele al processo di stampa flessografico, tanto da essere una delle prime aziende italiane ad averlo introdotto. Da sempre votata all’innovazione, di processo e di prodotto, Carta Stampa ha precorso i tempi, anticipando i trend di mercato, sempre e comunque con un’attenta e proficua gestione familiare. Ma questo in futuro potrebbe non bastare. Ne parliamo con la famiglia Corbetta…

Il nome di questa azienda è già di per sé una presentazione e racchiude l’essenza del business attorno al quale nel lontano 1963 Antonio Corbetta e la moglie Rosa Bestetti che commerciavano carta, decisero di fondare Carta Stampa, dando vita a una realtà specializzata anche nella stampa in particolare flessografica, di carta per imballaggio.
L’azienda ha seguito tutto il percorso evolutivo tecnologico basato sul processo di stampa flessografica, per cui può essere considerata una delle realtà pioniere in questo settore, ma anche l’evoluzione del mercato e dell’offerta, tanto che poi nel corso degli anni la specializzazione si è spostata verso l’imballaggio flessibile, (la denominazione sociale è ancora Carta Stampa srl, ma nel logo è stato aggiunto “flexible packaging”).

Oggi l’azienda, che ha sede a Fornaci di Briosco (MB) occupa 55 persone, e vede la compresenza della seconda e terza generazione, è in fase di ampliamento con la costruzione dei nuovi uffici commerciali e un nuovo magazzino proprio adiacente all’attuale sede produttiva dove stampano a ciclo continuo 3 macchine da stampa flexo Uteco, (una 8 colori e due 10 colori), 4 accoppiatrici, una delle quali Triplex, sempre fornite da Uteco e 4 taglierine-ribobinatrici. Completano la dotazione dell’azienda anche 3 montacliché di cui uno completamente automatico, una mixing-station per la produzione dei colori partendo dalle basi, un impianto di alimentazione automatico su tutte le linee di stampa per quanto riguarda l’acetato, il solvente e il bianco, e infine l’impianto di recupero del solvente sporco, che dopo essere distillato viene utilizzato per il lavaggio delle macchine.

I fratelli Massimo, responsabile tecnico, e Roberto Corbetta, responsabile commerciale, e Antonello, responsabile amministrativo, figli dei fondatori, rappresentano l’anima storica dell’azienda e sono affiancati dai rispettivi figli Michela, Riccardo e Luca, la terza generazione della famiglia.

La storia del packaging, dalla carta da banco al film in polipropilene metallizzato
“I nostri genitori hanno avviato l’attività quando il packaging era per lo più uno strato di carta al servizio dei prodotti sfusi”, ci racconta Massimo Corbetta, “stampando i fogli di carta che venivano utilizzati nelle salumerie, pasticcerie ma anche nelle farmacie per avvolgere i prodotti che i clienti acquistavano al banco. Si trattava di uno stampato abbastanza povero, le esigenze non erano certo quelle di oggi. Con l’ingresso in azienda di noi figli, e anche grazie all’evoluzione del mercato abbiamo iniziato ad allargare il nostro mercato, con la carta regalo, personalizzata, e infine l’imballaggio flessibile”, dice Massimo.

In Carta Stampa si è sempre guardato con attenzione alle novità tecnologiche, indispensabili per seguire anche i nuovi trend del mercato. Ed è qui che fu installato nel 1977 il terzo impianto per la produzione di fotopolimeri in Italia, prima di decidere di affidarsi a fornitori esterni per la realizzazione delle lastre da stampa flexo. Carta Stampa fu inoltre una delle prime aziende a utilizzare i cilindri gommati incisi, e fu da una delle loro macchine che uscì per la prima volta la stampa di un film propilene metallizzato. “Ricordo ancora quando molti fornitori di materiali, film e inchiostri, ci dicevano che non saremmo mai riusciti a stampare in flexo un film plastico metallizzato, lavoro tradizionalmente legato alla stampa rotocalco”, racconta Massimo Corbetta, responsabile tecnico, “e invece dopo vari tentativi, e grazie alla nostra ricerca & sviluppo interna, ci siamo riusciti, e ci si è aperto un nuovo mercato, quello delle carte metallizzate per le uova pasquali, che fu da preludio al successivo nostro ingresso nel settore dell’imballaggio flessibile”.

L’avvento in prestampa della tecnologia digitale ha poi consentito a Carta Stampa, così come a tutto il settore flessografico, di alzare il livello qualitativo degli stampati, con sfumature sempre più morbide, un trasporto colore deciso e costante, avvicinandosi sempre di più alla qualità di stampa della rotocalco, e potendo di fatto garantire al mercato dei brand-owner e della grande distribuzione qualità costante e ripetibile anche nelle ristampe.
“Serviamo tutto il mercato dell’imballaggio flessibile, equamente suddiviso in vari settori il che ci consente di avere continuità operativa lungo l’intera stagione. Serviamo tutto il mercato italiano, ma ci rivolgiamo anche all’estero, soprattutto in Nord Africa dove manca l’offerta di imballaggi altamente performanti, con una gamma prodotti che spazia dal monomateriale fino agli accoppiati più complessi a quattro strati, anche se ovviamente il trend adesso spinge sempre di più verso soluzioni monomateriale per favorire il riciclo”, aggiunge Roberto Corbetta.

Ricerca & Sviluppo di nuovi prodotti per continuare a crescere con qualche interrogativo sul futuro…
All’interno di Carta Stampa è molto attivo un laboratorio di Ricerca & Sviluppo che sta studiando dei materiali ad alta barriera attraverso lo sviluppo di lacche e colle barriera, prodotte tutte internamente già da alcuni anni, e che di recente i nuovi trend di mercato hanno portato alla ribalta. “Ci definiamo degli artigiani-industriali e come tali abbiamo le competenze e qualche risorsa per sviluppare nuovi prodotti e nuovi processi, ma ovviamente ci manca la forza e la cassa di risonanza dell’azienda multinazionale”, racconta Roberto, “per cui ci godiamo la soddisfazione di essere arrivati a trovare delle soluzioni che il mercato ha scoperto e utilizzato solo di recente, e di averlo fatto già alcuni anni orsono, esattamente come la stampa su materiali biodegradabili, riciclabili, compostabili. Nel nostro piccolo siamo sempre stati precursori di nuove tendenze che il mercato ha poi effettivamente seguito, siamo cresciuti a tutti i livelli e i lavori di ampliamento della nostra sede testimoniano la nostra voglia di continuare a investire e crescere.

Ci poniamo però la domanda su quali siano i passi migliori da compiere per una struttura come la nostra, che ha fatto della gestione familiare senz’altro uno dei suoi punti di forza, e che in questo momento ci vede gestire la società insieme ai nostri figli, i quali hanno portato impulso e vitalità. Sappiamo che per competere su scenari internazionali questo potrebbe non essere sufficiente in futuro, e siamo pertanto attenti e vigili a valutare qualsiasi tipo di opportunità. Le idee le abbiamo, quello che manca purtroppo è una visione chiara sul futuro, soprattutto a causa della grande incertezza del mercato”, conclude Massimo Corbetta, ricordando come poco prima del Covid fu sondata l’idea di una quotazione in borsa, una delle possibili strade da percorrere per crescere e strutturarsi a un livello superiore. In attesa di possibili sviluppi futuri, Carta Stampa proseguirà nei suoi investimenti, e una volta ultimata la nuova sede che ospiterà uffici e magazzino, si proseguirà anche negli investimenti in nuove tecnologie.

“Con il nuovo edificio che sarà pronto fra pochi mesi, puntiamo ad adottare un nuovo sistema gestionale così da raggiungere il massimo dell’efficienza a tutti i livelli aziendali. L’industria 4.0 ci offre oggi un’opportunità irripetibile per riorganizzare i nostri processi e strutturarci per migliorare la competitività attraverso l’analisi e lo studio dei dati e intendiamo cogliere questa opportunità. La presenza in azienda di noi giovani, a cui viene lasciato spazio e margini di manovra, ci permette di stare al passo coi tempi, in un mondo che corre velocissimo, nel quale noi vogliamo continuare a dire la nostra”, conclude Michela Corbetta che si occupa di marketing in azienda e partecipa anche alla vita associativa di Atif proprio come membro della Commissione Marketing.