Innovazione di prodotto, automazione e sostenibilità guidano la roadmap di crescita del gruppo veronese. La Flex Converting Alliance è ormai una realtà strutturata, che sta crescendo e che consente a Uteco e alle aziende partner di proporsi al mercato del printing e converting con un pacchetto di soluzioni complete. Alla recente Fiera K di Dusseldorf abbiamo incontrato Mattia Carpinetti, Head of Product Marketing di Uteco, che è stato il protagonista anche di una video intervista di approfondimento
Innovazione di prodotto, sostenibilità, digitalizzazione e una rete globale di servizi sempre più capillare: sono questi i pilastri su cui Uteco sta costruendo la propria strategia per il futuro. Durante la recente fiera K 2025, che ha rappresentato per Uteco e i partner della FlexCA uno straordinario successo, abbiamo incontrato Mattia Carpinetti, Head of Product Marketing, per farci raccontare la visione del gruppo veronese, oggi protagonista della trasformazione tecnologica del settore printing & converting, insieme ad aziende leader nei rispettivi settori, così da offrire al mercato un pacchetto di soluzioni complete, dalla produzione del film, alle tecnologie di stampa flexo, digitali, coating & laminating e converting.
L’appuntamento con Mattia Carpinetti per la nostra chiacchierata è nello stand della FlexCA, proprio al centro della Hall 4, di prima mattina, poco prima che inizi la giornata di fiera, durante la quale Uteco e i suoi partner hanno presentato una serie di eventi per presentare al grande pubblico le ultime novità, dalle nuove taglierine Bimec alle collaborazioni con partner di filiera coi quali sviluppare prodotti e soluzioni da proporre al mercato. Mattia, che è responsabile marketing di prodotto, aveva anche il compito di presentare tutta questa serie di eventi, quindi riuscire ad averlo qualche minuto per noi non è stato semplice, ma ce l’abbiamo fatta.
Priorità strategiche: sviluppo di prodotto e presenza “glocal”
“Uteco è un’azienda che ha saputo evolversi senza snaturare il proprio DNA”, racconta Carpinetti – “Dal 2018, con l’ingresso del fondo NB Renaissance, è stato avviato un piano di sviluppo ambizioso: investiamo circa il 7% del fatturato annuo in ricerca e sviluppo, a conferma della volontà di continuare a innovare. Negli ultimi anni la gamma prodotto è stata completamente rinnovata, mentre la struttura aziendale si è evoluta in senso manageriale, con un forte potenziamento dei servizi e l’apertura di nuovi centri di assistenza, per esempio, in Sud America, Asia e Medio Oriente”.
Una trasformazione profonda, che ha ridefinito anche la percezione del marchio sul mercato: da realtà familiare a gruppo internazionale strutturato, capace di mantenere quella flessibilità e capacità di personalizzazione che da sempre ne rappresentano il tratto distintivo.
Tra le priorità del gruppo, spiega Carpinetti, ci sono il continuo ampliamento della gamma e il rafforzamento della rete di service. “Abbiamo completato la nuova gamma flessografica e stiamo lavorando sull’estensione delle tecnologie al mondo del coating, laminating e della stampa ibrida flexo-digitale. Parallelamente, puntiamo a consolidare la nostra presenza internazionale con una rete di service “glocal”, globale per competenze e presenza ma vicina ai clienti per operatività quotidiana”.
Il mercato guarda con crescente interesse all’ibridazione tra flexo e digitale, e Uteco è in prima linea. “Il trend è in crescita, poiché il digitale offre flessibilità e rapidità, ma presenta ancora limiti in termini di larghezza, velocità e costi produttivi. L’ibridazione con la stampa analogica permette di superare questi confini, creando un equilibrio virtuoso tra produttività ed efficienza. In questo senso siamo pionieri: oggi sul mercato siamo tra i pochi – forse gli unici – ad avere una macchina ibrida di fascia larga realmente operativa. Crediamo che il futuro della stampa passerà proprio da qui”.

Servizi e digitalizzazione: il valore oltre la macchina
Nel percorso di trasformazione di Uteco, la componente “servizio” assume un ruolo sempre più centrale. “Oggi la macchina è solo il primo passo. I clienti vogliono un partner che li accompagni nel tempo, con supporto tecnico, manutenzione, assistenza e aggiornamenti costanti”, spiega Carpinetti. Da qui nasce Active Pack, il pacchetto di soluzioni integrate hardware e software che consente di migliorare le prestazioni in modo continuo. “I clienti che lo hanno già installato possono ricevere aggiornamenti e release migliorative anche da remoto, senza interventi in loco. È un’evoluzione che migliora l’efficienza e riduce i tempi di fermo”.
Sostenibilità e materiali del futuro
La transizione verso materiali più sostenibili è una sfida che Uteco affronta con un approccio di open innovation, in collaborazione con i principali player della filiera.
“Testiamo nuovi materiali, inchiostri e coating direttamente sulle nostre macchine. Per esempio, stiamo lavorando con Siegwerk, protagonista anche in fiera K di una presentazione nel nostro stand, su coating barriera di nuova generazione, valutandone l’applicabilità su diversi supporti, sfruttando gli elementi del tamburo centrale per spalmare il coating. L’obiettivo è validare soluzioni tecnicamente performanti e sostenibili, offrendo ai clienti strumenti concreti per la transizione ecologica”. In tal senso il Converdrome di Uteco è sempre più un punto di incontro fra i partner della filiera per testare tecnologie, materiali e soluzioni innovative. Dal punto di vista geografico, Uteco guarda con attenzione alle aree in più rapida crescita. “Sud America, Medio Oriente e Africa stanno mostrando grande dinamismo: sono mercati tecnologicamente più giovani, ma ricchi di opportunità e molto ricettivi verso l’innovazione. In Europa, invece, ci muoviamo su mercati maturi, dove il valore aggiunto passa sempre più da efficienza, automazione e sostenibilità”.
Trend e prospettive: sostenibilità e automazione come leve chiave
“Nei prossimi anni il settore sarà guidato da due grandi direttrici: sostenibilità e automazione. La spinta verso packaging più riciclabili e a ridotto impatto ambientale arriva dai brand owner e si riflette su tutta la filiera, influenzando anche la progettazione delle macchine. Allo stesso tempo, la carenza di operatori qualificati impone di sviluppare tecnologie sempre più intuitive, in grado di supportare chi lavora alle macchine e ridurre i tempi di inattività”. E le applicazioni concrete non mancano, prosegue Mattia: “Abbiamo già installato sistemi di automazione avanzata per la sostituzione automatica delle maniche di stampa, una soluzione che elimina i rischi ergonomici e migliora la sicurezza, in particolare sulle macchine di grande formato. È un esempio tangibile di come intendiamo guidare l’innovazione: tecnologia al servizio dell’efficienza e delle persone”.




















