All’ultima edizione di Labelexpo 2025 un cartello posto sulla V12 presente nello stand di HP ne annunciava al mondo la vendita all’azienda italiana Be Packaging, che segna l’ingresso di questa tecnologia di stampa all’avanguardia nel mercato italiano. Abbiamo intervistato il Presidente di Be Packaging Biagio Mataluni per conoscere da vicino la loro bella realtà e le potenzialità che ora si potranno sviluppare con l’arrivo della nuova HP V12

Be Packaging ha fatto parlare di sé durante l’ultima Labelexpo Europe di Barcellona, per via della prima installazione in Italia dell’innovativa macchina da stampa per etichette di HP, la V12, destando curiosità e interesse nel mercato.
Nel corso degli anni, Be Packaging, la cui sede è in provincia di Benevento, ha affrontato tre momenti cruciali. La prima svolta è stata l’integrazione interna dell’intera filiera produttiva, che ha permesso di controllare ogni fase del processo e garantire qualità costante.
Successivamente, l’ingresso nel digitale ha aperto nuove possibilità di personalizzazione e rapidità di risposta. Oggi, la nascita di un gruppo industriale che unisce Be Packaging, Unilabel e Paperskin segna una nuova era, basata su una visione comune e sulla capacità di offrire ai clienti soluzioni sempre più complete e innovative.

Be Packaging integra sapientemente tecnologie analogiche e digitali. La vera forza dell’azienda è nella capacità di transizione naturale tra le due anime, così che un progetto possa nascere in digitale e crescere in analogico, o viceversa, senza che il cliente debba preoccuparsi di nulla.
La personalizzazione è centrale. Non si tratta solo di layout o formati, ma di entrare nella logica del brand e comprenderne valori, tono e sfumature. Un esempio concreto riguarda un cliente del settore alimentare, per cui Be Packaging ha realizzato in pochi giorni una linea di etichette stagionali a tiratura limitata: dai prototipi digitali alla produzione finale, ogni fase è stata pensata per garantire rapidità, qualità e impatto visivo.
Sul fronte del mercato, Be Packaging guarda con attenzione sia all’Italia sia all’Europa. La sfida è combinare qualità, velocità e sostenibilità, tre elementi che oggi i clienti non vogliono più separare. L’opportunità risiede nella capacità dell’azienda di aver investito in anticipo per offrire soluzioni complete, rendendo possibile il packaging premium e personalizzato con tempi di risposta rapidi. L’arrivo della nuova HP V12 si inserisce perfettamente in questa strategia di sviluppo, aprendo all’azienda nuovi scenari in un mercato sempre più esigente e competitivo.
A tu per tu con Biagio Mataluni, Presidente Be Packaging
Qual è l’aspetto principale che vi ha spinti a investire nella HP Indigo V12?
“La decisione è nata da un’esigenza precisa: rispondere ai bisogni dei clienti che chiedono tempi rapidi, alta qualità e possibilità di personalizzare senza limiti. Abbiamo visto nella HP Indigo V12 la tecnologia che poteva colmare il divario tra stampa analogica e digitale, unendo la produttività industriale alla libertà creativa. È stato un passo naturale nella nostra strategia di crescita: non un investimento per moda, ma per dare ai nostri clienti un vantaggio competitivo reale”.
Quali benefici porta la tecnologia lepx?
“La lepx è una rivoluzione. Ci consente di stampare fino a 120 metri al minuto con qualità costante e ripetibilità cromatica impeccabile. Ma il vero beneficio non è solo tecnico: è psicologico per il cliente. Sapere che il proprio packaging avrà sempre la stessa identità grafica, anche dopo mesi, significa sicurezza, coerenza e affidabilità del brand”.
Come cambia il vostro raggio d’azione con questa tecnologia?
“Prima la stampa digitale era perfetta per micro-tirature, oggi possiamo affrontare anche tirature medio-alte con la stessa efficienza. Possiamo accompagnare il cliente lungo tutto il ciclo di vita del prodotto, dal test di mercato fino alla produzione su larga scala, senza cambiare fornitore né standard. L’HP Indigo V12 ci permette di realizzare etichette diverse una dall’altra, in un’unica tiratura, mantenendo qualità e tempi industriali. Abbiamo clienti che personalizzano ogni etichetta con nomi, immagini o messaggi differenti: questo oggi è possibile, ed è ciò che crea connessione tra brand e consumatore”.
Dal punto di vista delle risorse umane, che impatto ha avuto la digitalizzazione?
“Un impatto straordinario. Il settore analogico vive una carenza di figure specializzate, mentre il digitale attrae nuove generazioni più curiose e tecnologiche. Abbiamo visto ragazzi entrare in azienda e diventare operativi in poche settimane, grazie al supporto intelligente delle macchine e a un ambiente dove la formazione è continua. In fondo, innovare significa anche creare lavoro di qualità, più stimolante e sostenibile per chi lo svolge”.
In che modo la collaborazione con HP supporta la vostra missione di innovare il settore?
“HP è un partner, non un semplice fornitore. Condividiamo una visione comune: portare la forza del digitale al servizio del packaging e delle persone. Insieme lavoriamo non solo su tecnologia, ma su cultura: test, formazione, sviluppo di nuovi materiali e workflow. È una collaborazione che ci permette di fissare nuovi standard e di anticipare le esigenze del mercato, non semplicemente di seguirle”.
Quali sono le sfide principali per un’azienda familiare che vuole innovare?
“La più grande sfida è cambiare mentalità prima ancora che tecnologia. L’innovazione non si compra: si costruisce giorno per giorno, creando cultura interna, responsabilità diffusa e un ambiente dove le persone non hanno paura di migliorarsi. Essere un’azienda familiare ci dà un vantaggio: possiamo decidere velocemente, guardare al lungo periodo e investire con visione. Ma serve disciplina per trasformare le idee in risultati concreti”.
Guardando al futuro, quali saranno i prossimi passi?
“Il futuro di Be Packaging è già scritto in tre parole: integrazione, internazionalizzazione e innovazione. Nel 2026 completeremo l’integrazione industriale con Paperskin, rafforzando la sinergia tra etichette e cartotecnica. Sul fronte commerciale, stiamo aprendo canali diretti in Spagna, Regno Unito e Stati Uniti, con l’obiettivo di portare all’estero il modello Be Packaging. E sul piano tecnologico, continueremo a investire in sistemi digitali, automazione e sostenibilità. Vogliamo essere un gruppo che cresce, ma che rimane fedele a ciò che lo ha reso forte: mettere sempre il cliente al centro”.




















