“Ambiente”: parola troppo usata?

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Troppo spesso si sente disquisire di “ambiente”, ma in effetti poche sono le iniziative pregnanti salvo l’enunciazione di fondamentali principi anche a livello internazionale.

Il Rotary cerca con piccole ma significative iniziative di dare il suo apporto al fine di evitare che “qui nessuno fa sul serio” sia la risposta lapidaria e pragmatica: piuttosto diamoci da fare per allargare quanto possibile lo storico metodo di essere efficaci dove e come serve.

ambiente Rotary

Ecco perché il metodo A.E.R.A. Associazione Europea Rotary Ambiente ETS prende forma sul territorio e trova partner ideali per la divulgazione delle tematiche ambientali in senso lato.

A.E.R.A. è nata nell’ambito del Rotary italiano nel 1990, su iniziativa di rotariani milanesi e molti Distretti del tempo ad intervenire subito su un progetto ambientale in ambito marino.

Iniziò così il suo cammino, già nel 1990, il Progetto Pelagos, con la predisposizione di una bozza di trattato tra Stati per la costituzione di un’oasi marina tra Italia, Francia e Principato di Monaco: il trattato internazionale venne firmato, finalmente, nell’anno 2000, momento in cui prese vita e titolo “Santuario Pelagos”.

Saltiamo avanti di più di un decennio e, dopo che negli anni 2000 vennero realizzati una serie di convegni e forum distrettuali con la partnership di A.E.R.A. e tra i tanti affrontati, venne affrontato la tematica acqua anche a seguito delle tragiche inondazioni distruttive, e dell’approvvigionamento nelle aree disagiate.

Facciamo un volo di un altro decennio e arriviamo quasi ai giorni nostri e il metodo A.E.R.A., resiste ai disastri della pandemia perché riporta in auge, seppur a partire dal 2019 il progetto Pelagos nella forma di studio sul campo favorendo i giovani ricercatori. Attraverso questa formula vennero assegnate da quell’anno borse di studio a giovani laureati in biologia marina per ricerche fatte sui comportamenti dei cetacei e delle tartarughe nell’oasi marina individuata nel 1990.

Altre e diverse sono le iniziative delle quali AERA si rende promotrice o partner.

Progetto SeaBin. Entrando nell’ottica della rimozione della plastica dalle acque marine, sono stati posizionati da A.E.R.A. in fase di test, tre cestelli speciali di raccolta le plastiche nel porto di Salerno e cartelli illustranti l’iniziativa. Il tutto è regolato da un protocollo d’intesa tra i Club Rotary di Salerno, A.E.R.A., i Circoli Nautici e la Capitaneria di Porto per favorire la visita delle scolaresche. Come nei migliori insegnamenti della formazione rotariana, questo progetto ha una replicabilità elevata: moltissimi sono i porti d’Italia in cui è realizzabile.

Sullo stesso fronte, ovvero della rimozione della plastica da mare e fiumi, A.E.R.A. si è affiancata a I.Y.F.R. Yachting Rotarian Fellowship e a MareNostrum nel progetto Plastic Free Waters per favorire, attraverso informazione e formazione, la diffusione di comportamenti convinti e convergenti per affrontare con successo il problema della raccolta degli inquinanti plastici abbandonati.

Invece sul campo, o meglio sul mare, A.E.R.A. si è affiancata nel progetto Ghost Nets relativo alle reti abbandonate in mare che, non solo inquinano ma creano disagi alla navigazione e soprattutto alla fauna marina: diversi sono gli interventi effettuati per il recupero di reti abbandonate in collaborazione con la Guardia Costiera in vari litorali Italiani.

In occasione delle prossime Olimpiadi e Paraolimpiadi, A.E.R.A. propone la realizzazione di una WebApp attraverso la quale con semplicissimi passaggi si può esplorare il mondo dei Giochi Olimpici attraverso la lente ambientale. Pochi click per capire meglio cosa si può fare per un rispetto dell’ambiente in relazione agli elementi fondamentali: suolo, aria, acqua. Il messaggio principalmente rivolto ai giovani e non solo, rappresenta un piccolo ma significativo tassello nella divulgazione dei principi fondamentali ai quali è bene adeguarsi per un futuro più sostenibile. Non di meno il tema della PACE è rilevante e tradizionalmente presente durante il tempo olimpico.

Per concludere, A.E.R.A. ha fatto ed è in grado di fare tanto sul tema ambientale mantenendo ben salda nella sua testa, nel suo cuore e nelle sue mani l’attenzione verso in generale a progetti specifici locali significativi nel loro sviluppo, perché ben sa che, il possibile degrado inciderà pesantemente e violentemente nel mondo in cui viviamo.