Lunedì 8 aprile 2025, nella cornice operosa e strategica della cartiera Smurfit Westrock di Verzuolo (CN), è stato inaugurato ufficialmente il nuovo impianto per il trattamento e il recupero della carta da macero, il secondo attivo in Italia dopo quello di Marlia (LU)
A Verzuolo, in provincia di Cuneo, la filiera cartaria diventa circolare. La notizia è di quelle destinate a tracciare un nuovo percorso industriale virtuoso: Smurfit Westrock Italia, multinazionale leader mondiale del packaging sostenibile, ha inaugurato il nuovo impianto di riciclo all’interno della storica cartiera, ex Burgo, oggi parte integrante del network industriale del colosso nato dalla recente fusione tra Smurfit Kappa e WestRock. Una mossa che rafforza la presenza del Gruppo in Italia, ma soprattutto crea un esempio concreto di integrazione sostenibile ed efficiente nel cuore del Piemonte.
Una filiera che si chiude, aprendosi al futuro
“Con l’inaugurazione di questa nuova unità – ha spiegato Dietmar Bogensberger, Vice President Recovered Fiber – non solo rafforziamo il nostro approvvigionamento interno di fibra riciclata, ma lo facciamo proprio qui, in uno dei nostri siti strategici. Questo ci permette di essere più efficienti e sostenibili, riducendo trasporti e costi, e contribuendo attivamente allo sviluppo del territorio».
All’interno dell’impianto vengono trattati materiali cellulosici post-consumo e post-industriali provenienti da aziende, GDO e raccolta differenziata urbana. Una volta recuperata, la fibra viene direttamente riutilizzata nelle linee produttive per la realizzazione di bobine di carta destinate al cartone ondulato. Un processo virtuoso che chiude il cerchio, riduce drasticamente gli scarti e permette alla cartiera di Verzuolo di produrre carta con il 100% di fibra riciclata.
“Per la nostra unità abbiamo scelto di sostituire il termine Recycling con Recovered Fiber, che ci rappresenta meglio – ha raccontato Javier Rivas, President Paper and Board Mills –. Il nostro obiettivo è valorizzare la fibra a base carta, che può essere riutilizzata fino a 25 volte. Un patrimonio prezioso, da proteggere e mantenere in circolo il più a lungo possibile”.
Un cambio di prospettiva, dunque, non solo semantico ma profondamente strategico, che punta a trasformare un rifiuto in risorsa, in linea con i principi dell’economia circolare e della sostenibilità. E i risultati già lo dimostrano: il sito di Verzuolo ha ridotto del 17% il fabbisogno energetico per tonnellata di carta prodotta, ha dimezzato le emissioni di CO₂ e i rifiuti conferiti in discarica, e punta a una riduzione complessiva del 53,3% degli scarti entro il 2025 rispetto ai livelli del 2022.
Un impegno profondo con l’ambiente e la comunità locale
Smurfit Westrock Italia ha sempre coltivato un legame forte con il territorio in cui opera e questo nuovo progetto non fa eccezione. La cartiera di Verzuolo non è solo una fonte di sviluppo economico, ma anche un punto di riferimento per la comunità locale.
“L’inaugurazione di questo impianto rappresenta molto più di un risultato industriale: è l’espressione concreta di due pilastri che ispirano ogni nostra azione – la circolarità e l’integrazione” afferma Raffaele Marinucci, General Manager della Cartiera di Verzuolo. “Qui recuperiamo carta proveniente dalla raccolta differenziata e dalla GDO, restituendole valore e trasformandola in nuova materia prima. È un contributo tangibile alla riduzione dell’impatto ambientale. Ma il nostro impegno va oltre: grazie a un modello di business completamente integrato, la carta riciclata torna nelle nostre cartiere per diventare bobine e, infine, imballaggi riciclabili. Generiamo valore creando sinergia con il territorio, accorciando la filiera, attivando nuove opportunità occupazionali e collaborando con le scuole in progetti formativi. Dopo 120 anni di storia, questa cartiera resta un punto di riferimento per la comunità. Guardiamo al futuro con ottimismo e con la volontà di continuare a investire”, conclude Marinucci.
Verzuolo si propone, quindi, di accorciare la catena di approvvigionamento e bilanciare la capacità di recupero di carta e cartone nel territorio. Questo processo non si limita al semplice riciclo, ma diventa un vero e proprio strumento di creazione di valore e sinergia per la comunità locale e per l’ambiente.
Saverio Mayer, CEO di Smurfit Westrock Europa, MEA e APAC, ha parlato di un legame di lunga data con la città e di come l’impegno sociale sia al centro delle strategie aziendali. “Verzuolo ci ha insegnato come si può vivere in maniera integrata con la comunità locale. Siamo qui per restare e investire nelle persone, nella sicurezza e nella qualità del lavoro. L’obiettivo è quello di restituire al territorio una parte del valore che noi creiamo ogni giorno”.
Riciclo e Recupero: la carta come risorsa virtuosa
Presente all’inaugurazione anche Roberto Di Molfetta, Recycling Manager di COMIECO, che ha sottolineato il valore strategico dell’impianto e l’importanza di continuare a investire nella raccolta differenziata.
Anche in occasione della Paper Week 2025, COMIECO ha aperto le porte di diverse cartiere e impianti come quello di Verzuolo, dando ai cittadini e agli operatori della filiera l’opportunità di toccare con mano la sostenibilità, la circolarità e le capacità di riciclo del settore cartario.
La cartiera di Verzuolo si distingue, in particolare, per la sua capacità di recuperare carta anche in presenza di plastica e altre impurità, grazie a tecnologie all’avanguardia che permettono di ottenere una materia prima di alta qualità — sempre più richiesta da un mercato attento alla sostenibilità e all’efficienza.
“L’Italia è tra i Paesi più virtuosi nella raccolta differenziata della carta. Tuttavia, possiamo e dobbiamo fare ancora di più,” ha affermato Di Molfetta. “In Piemonte, come nel resto d’Italia, è fondamentale migliorare sia la qualità che la quantità della raccolta differenziata. Solo così potremo dare ulteriore valore alla filiera della carta e rafforzare il nostro modello circolare.”
A tu per tu con Gianluca Castellini: l’imballaggio circolare, un settore in crescita
Il settore dell’imballaggio in carta e cartone è in continua evoluzione, con una domanda sempre più forte di soluzioni sostenibili, soprattutto nei settori alimentare e delle bevande. In occasione dell’inaugurazione del nuovo impianto, abbiamo avuto il piacere di parlare con Gianluca Castellini, CEO di Smurfit Westrock Corrugated Italy.
Come sta evolvendo il mercato dell’imballaggio in cartone ondulato e quale ruolo sta giocando Smurfit Westrock in questo contesto?
“Il mercato dell’imballaggio in cartone ondulato sta vivendo un periodo di forte espansione, con una domanda che cresce in modo continuo. Questo settore, che in Italia vale circa 8 miliardi di metri quadri di cartone e 4 miliardi di euro di fatturato, ha registrato un tasso di crescita del 25% negli ultimi dieci anni. Smurfit Westrock sta puntando su sostenibilità ambientale e sociale, innovazione e soluzioni di imballaggio che rispondano alle richieste dei clienti.”
Che cosa chiedono i clienti dal punto di vista delle soluzioni di imballaggio?
“I nostri clienti, soprattutto nel settore alimentare che rappresenta il 60% del mercato, chiedono sempre di più design attrattivo, sostenibilità e convenienza. Il packaging è oggi un vero e proprio strumento di vendita – deve essere attrattivo, riconoscibile e funzionale. Ma deve anche essere sostenibile: per questo siamo impegnati nella sostituzione di imballaggi tradizionali con soluzioni sostenibili a base carta. Infine, dev’essere economico: ottimizziamo costantemente dimensioni e materiali per ridurre l’overpackaging, che è sia un problema ambientale che un costo per il cliente.”
Il nuovo impianto di riciclo a Verzuolo rappresenta un passo fondamentale per Smurfit Westrock. Cosa significa concretamente questo progetto per il futuro del Gruppo e dell’industria della carta in Italia?
“L’inaugurazione dell’impianto di riciclo a Verzuolo segna un momento strategico per Smurfit Westrock e per l’intero comparto cartario nazionale. In un’epoca in cui la sostenibilità è diventata una priorità imprescindibile, il nostro obiettivo non è solo parlarne, ma metterla in pratica. Con questo impianto compiamo un passo concreto in questa direzione e contribuiamo attivamente allo sviluppo di un’economia davvero circolare. “Recovered Fiber” esprime al meglio la nostra visione: non si tratta solo di riciclare, ma di valorizzare ogni singola fibra di carta, prolungandone la vita. Questo significa trasformare un potenziale rifiuto in una risorsa produttiva, mantenendo il valore del materiale all’interno del nostro ciclo industriale. Inoltre, con questo impianto miglioriamo sensibilmente l’efficienza logistica: riduciamo i trasporti, accorciamo i tempi di approvvigionamento e ottimizziamo i costi operativi e di conseguenza riduciamo il nostro impatto ambientale”.
Per concludere, qual è il messaggio che Smurfit Westrock vuole trasmettere al settore e ai suoi clienti riguardo l’approccio alla sostenibilità?
“Il nostro messaggio è chiaro: l’economia circolare non è solo un obiettivo, ma un impegno concreto e quotidiano. Vogliamo dimostrare che è possibile coniugare sostenibilità e competitività. Siamo pronti a portare il nostro contributo alla trasformazione del settore, puntando su processi sempre più integrati e su un futuro in cui la fibra riciclata diventa la base della nostra produzione. La sostenibilità non solo ambientale, ma anche sociale, è al centro di tutto ciò che facciamo, e siamo entusiasti di affrontare le sfide future con un approccio sempre più innovativo e responsabile”.
L’impianto di Verzuolo manda un messaggio forte e chiaro: l’industria del packaging non solo può essere sostenibile, ma può guidare il cambiamento. E quando innovazione, responsabilità e legame con il territorio si intrecciano, nasce qualcosa che va oltre: un modello da seguire.