Better Planet Packaging: l’innovazione “green” secondo Smurfit Westrock Italia

29

Può una semplice scatola in cartone diventare protagonista dell’economia circolare e contribuire alla transizione ecologica dei clienti? La risposta è nelle soluzioni a base carta progettate dalla multinazionale leader mondiale del settore packaging, Smurfit Westrock Italia.

Smurfit Westrock

Tre lettere – BPP – una mission: creare il packaging amico dell’ambiente e del nostro pianeta, Better Planet Packaging. Un obiettivo ambizioso che Smurfit Westrock Italia persegue dal 2018, anno in cui ha lanciato l’iniziativa, con uno scopo ben preciso: creare imballaggi in grado di sostituire, quando è possibile, i materiali ad alto impatto ambientale come plastica e polistirolo, a favore della carta e dei suoi derivati. Una strategia che oggi è diventata anche una necessità per le aziende produttrici di beni, con l’entrata in vigore del PPWR, il Regolamento europeo sullo smaltimento dei rifiuti da imballaggi, che favorisce i materiali a minimo impatto ambientale, come carta e cartone.

Una rete di eco-designer

Per raggiungere l’obiettivo, Smurfit Westrock può contare su una rete globale di oltre 2.000 designer specializzati in eco-packaging e su un database di decine di migliaia di progetti già realizzati, best cases a disposizione della clientela. In Italia, la multinazionale può contare su due centri di ricerca e sviluppo, dove strumenti all’avanguardia sono a disposizione dei clienti per progettare insieme il packaging del futuro. Uno ha sede a Pastrengo (Verona) dove è attivo l’Experience Centre nazionale, con un focus specifico sulle aree del Triveneto e dell’Emilia Romagna. Il secondo ad Asti, all’interno di uno dei principali stabilimenti italiani della multinazionale, dove è stato recentemente inaugurato un Solution Centre, pensato per offrire i suoi servizi soprattutto ai clienti del Nord-Ovest.

Case history di successo

Tra gli esempi di Better Planet Packaging più recenti, due soluzioni progettate per altrettanti clienti dell’industria alimentare, sviluppate nello stabilimento di Orsenigo, nel Comasco, dove hanno sede anche la linea Cans (che produce tubi e barattoli in cartone) e la divisione Machine Systems dedicata alle macchine per imballaggi.

A scegliere il packaging a base carta, l’azienda Mazzilli, nata 50 anni fa come pasticceria tradizionale a Gravina di Puglia, e oggi affermata realtà nazionale nel settore dei surgelati, presente nei canali retail, GDO e Horeca, soprattutto del Centro Sud, e in alcuni Paesi europei. Prodotto “hero” della gamma il croissant surgelato in moltissime varianti, accanto ad altre specialità dolciarie. Fino allo scorso anno, per i suoi prodotti surgelati, l’azienda ricorreva a un vassoio in polistirolo sigillato con plastica termoretraibile. Oggi, tutte le specialità di Mazzilli si presentano confezionate su un vassoio in cartoncino politenato, accoppiato cioè a un sottile strato di politene: una quantità  minima, poco più del 5%, che  rende il vassoio riciclabile nel circuito della carta, con il più basso contributo Conai. A contenere il vassoio un astuccio, anch’esso in cartoncino. Una soluzione adottata da inizio 2025 per tutte le confezioni, un cambiamento che porta a un grande risultato: l’eliminazione di oltre 21 tonnellate di materiale plastico.

Smurfit Westrock Mazzilli_pack prima e dopo

Sugli scaffali dei supermercati e ipermercati Coop sono in vendita due nuove confezioni multiple di merendine della linea Spesotti – i Trancini – caratterizzate da una scatola in cartoncino, che sostituisce il tradizionale sacchetto in flow pack a base plastica. A credere in questo progetto l’azienda Freddi Dolciaria, con sede a Castiglione delle Stiviere (Mantova). Per i nuovi astucci da dieci pezzi di merendine è stato utilizzato un cartoncino riciclato, stampato e fustellato. Un investimento che ha portato a un grande risultato: l’eliminazione di oltre 4 tonnellate di plastica, che equivale a un risparmio del 48% del totale di flow pack, oggi utilizzato soltanto per le confezioni singole di merendine. Una scelta apprezzata dai consumatori e premiata dal mercato: grazie alla nuova confezione le vendite hanno avuto un incremento del 33%.

“Progetti come quelli citati sono la testimonianza concreta della nostra mission: supportare i clienti in una transizione ecologica a vantaggio di tutticommenta Gianluca Castellini, CEO di Smurfit Westrock Italia -. Rappresentano un ottimo esempio di come diversi attori di una stessa filiera possono lavorare insieme condividendo una strategia e un obiettivo: ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi e aumentarne la riciclabilità. Sono, inoltre, una chiara conferma di quanto il packaging diventi sempre più una leva strategica nella brand reputation e, in particolare, gli imballaggi a base carta possono essere un fattore di scelta rilevante per i consumatori e diventare protagonisti di una rivoluzione nel cambiamento delle loro abitudini”.