Packalliance: un’alleanza europea per la formazione e la collaborazione focalizzata sull’innovazione verso il futuro degli imballaggi

1278

By Prof. Loredana Incarnato
Dipartimento Ingegneria Industriale Università Studi Salerno

Lo scorso giugno si è svolto il primo workshop italiano nell’ambito del progetto europeo “pack alliance – european alliance for training and collaboration for innovation towards the future packaging”, finanziato nell’ambito del programma erasmus+.

Prof. Loredana Incarnato

L’obiettivo del progetto, il cui motto è “Linking Academy to Industry”, è di promuovere la collaborazione tra le università e le aziende operanti nel settore del packaging al fine di colmare il gap tra formazione superiore ed esigenze di innovazione della filiera degli imballaggi a base polimerica, sui temi della sostenibilità e dell’economia circolare. Il progetto si concretizzerà nella definizione e nell’attivazione di nuovi programmi formativi post-laurea mirati a formare professionisti esperti in grado di realizzare la transizione verso l’economia circolare dell’industria del packaging del futuro.

Il progetto, (www.packall.eu) partito il 1° gennaio del 2020 e della durata di 3 anni, riunisce in un forte ed equilibrato consorzio 8 partner provenienti da 4 paesi dell’Unione Europea (Italia, Spagna, Polonia e Finlandia). Ogni paese partecipa con un’università e un’azienda, per rappresentare i punti di vista degli organismi di formazione superiore e del mondo produttivo e commerciale e individuare i bisogni della catena del valore del packaging plastico, su scala nazionale e in prospettiva comunitaria.
Per l’Italia i partner del progetto sono l’Università di Salerno – Dipartimento di Ingegneria Industriale (in particolare il gruppo di ricerca di Scienza e Tecnologia dei Materiali) e il Consorzio Proplast – Centro di competenze internazionale per l’innovazione delle materie plastiche.
Il workshop, organizzato in cooperazione tra il Consorzio Proplast e il Dipartimento, ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti dell’accademia e dell’industria italiana, per analizzare le esigenze di innovazione della filiera del packaging nell’ottica della sostenibilità. Tale tema è quanto mai attuale, viste le recenti discussioni sulle problematiche dell’impatto ambientale delle materie plastiche e del packaging.
A causa dell’emergenza sanitaria, i lavori del workshop si sono svolti in remoto utilizzando una piattaforma on line. L’evento è stato strutturato attraverso una sessione plenaria cui sono seguite quattro tavole rotonde in parallelo sui temi cardine del progetto:

– Nuovi materiali e biomateriali;
– Progettazione ecologica e nuovi processi produttivi;
– Interazione con i cittadini ed eco-marketing;
– Gestione/riciclo dei rifiuti dell’imballaggio in plastica.

Nel dettaglio, per la sessione plenaria, sono stati invitati in qualità di relatori due rappresentanti di rilievo nel settore del packaging: l’ing. Antonio Protopapa, direttore R&D di Corepla, e il dr. Sante Conselvan, presidente di FTA Europe. I due relatori, da punti di vista complementari, hanno fornito una analisi della questione packaging e sostenibilità parlando rispettivamente di riciclo e gestione dei rifiuti, interazione dei cittadini ed eco-marketing e nuovi materiali e progettazione ecologica.
Successivamente, sono stati formati i gruppi di lavoro che hanno discusso sui temi precedentemente citati, in sessioni parallele.
Uno degli obiettivi del workshop è stata l’elaborazione di un’analisi SWOT finalizzata a evidenziare i principali punti di forza/debolezza e le maggiori prospettive/sfide che potranno emergere nell’implementare, in un prossimo futuro, la transizione del settore del packaging verso l’economia circolare.
A valle delle discussioni sono state elaborate le conclusioni a cura dei coordinatori dei singoli tavoli.
La nota ricorrente in ognuno dei tavoli tematici è stata la carenza di figure professionali altamente qualificate, orientate all’innovazione e dotate di competenze multidisciplinari, idonee a gestire nel prossimo futuro i cambiamenti richiesti dalla transizione verso modelli di packaging più sostenibili.

Le esigenze di formazione più critiche emerse dai dibattiti sono così riassumibili:
– necessità di colmare i deficit di competenza sulle caratteristiche prestazionali e di processabilità delle bioplastiche, attualmente ancora non comparabili con quelle delle plastiche tradizionali soprattutto per quanto riguarda le applicazioni a elevata barriera e a elevata temperatura, e la piena compatibilità con le tecnologie di trasformazione convenzionali;
– necessità di saper valutare correttamente l’impatto ambientale complessivo del packaging, considerandone l’intero ciclo di vita “dalla culla alla tomba”, per mettere a punto imballaggi effettivamente ecosostenibili in termini di materiali, processi e proprietà dei manufatti;
– necessità di saper comunicare in modo chiaro ed efficace ai consumatori il grado di sostenibilità (in termini di biodegradabilità, compostabilità, riciclabilità) e il reale impatto ambientale di un packaging, per consentir loro una scelta più consapevole;
– necessità di disporre di appropriate linee guida, da armonizzare sull’intero territorio nazionale, relative alla gestione del fine vita degli imballaggi, che costituiscano un indirizzo per la progettazione ecosostenibile dei packaging e forniscano informazioni e istruzioni chiare sul loro smaltimento ai cittadini.

Le considerazioni emerse nel corso del workshop saranno utilizzate nell’ambito del progetto PackAlliance proprio per implementare nuovi e innovativi percorsi professionali che il mondo industriale nel settore del packaging richiede per affrontare oggi e nel prossimo futuro l’evoluzione verso materiali e tecnologie più sostenibili.
Il workshop e la sua articolazione in tavoli tematici si è rilevata un’esperienza molto proficua sia per la qualità e l’elevato numero dei partecipanti che per il fattivo e concreto contributo alla discussione, nei singoli gruppi di lavoro, da parte dei rappresentanti del mondo accademico e industriale.