Intervista con Marco Calcagni, OMET Sales Director

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Marco Calcagni, OMET

OMET, con uno stand imponente, nel quale era praticamente impossibile non transitare, è stata una delle assolute protagoniste all’ultima edizione di Labelexpo Europe, con un elevato numero di contratti di vendita siglati direttamente durante la manifestazione

 

Una partecipazione improntata sempre più verso una produzione intelligente e focalizzata sull’industria 4.0, dove le macchine devono comunicare con l’operatore da un lato, ma anche con il management per quanto riguarda la gestione della produzione. Come combinare dunque queste due esigenze?
Ne parliamo con Marco Calcagni per capire la filosofia e il percorso che OMET ha deciso di intraprendere e con il quale approfondiamo anche le ultime novità tecnologiche introdotte sul mercato.

 

 

 

 

A Labelexpo avete puntato sul concetto di “Transparent Factory”. Ce lo può spiegare?
“Le aziende di stampa e converting hanno oggi la necessità di ottenere una produzione just-in-time e di alta qualità a costi contenuti. Noi costruttori per ottenere profitti dobbiamo investire in R&D, per velocizzare sempre più i tempi di progettazione, installazione e service.
Le tecnologie sono sempre più efficienti, complesse da un punto di vista progettuale ma estremamente semplificate nell’utilizzo all’utente e per questo l’industria 4.0 ci offre la possibilità di gestire al meglio la connessione delle nostre tecnologie con l’operatore ma anche con il management per la gestione e il controllo dei dati di produzione. In un mercato dominato dal concetto di smart, dove tutto viaggia a velocità elevate, e la comunicazione deve essere chiara e immediata, OMET ha pensato di introdurre gli “Smart-Glasses”, uno strumento che sarà molto apprezzato dalle nuove generazioni, che rappresentano il futuro e che con le nuove tecnologie hanno grande familiarità. Questi occhiali smart, indossati dall’operatore, permettono una comunicazione audio-visiva immediata verso tutti gli operatori coinvolti nel processo di produzione: management aziendale, fornitore della macchina che può ad esempio intervenire per risolvere un guasto, ma anche il cliente, che così può assistere all’avviamento del proprio lavoro, direttamente dall’ufficio senza bisogno di spostarsi fisicamente presso lo stampatore”.

 

 

Per quanto riguarda invece le macchine da stampa, la vostra presenza si è focalizzata sulla tecnologia offset. Come mai questa scelta?
“La offset è una delle tecnologie di stampa che ci viene più richiesta sulle nostre macchine e sono i clienti stessi a chiederci di restare in questo settore. Proprio durante Labelexpo ho incontrato nel nostro stand un grande stampatore internazionale che mi ha sottolineato l’importanza della stampa offset per la produzione della sua azienda che con questa tecnologia stampa dalle shrink label alle etichette per vino, e apprezza la qualità che la offset garantisce e la flessibilità in combinazione anche con le altre tecnologie. È dunque il mercato che ce lo chiede, e i dati ci dicono che OMET oggi cresce molto nella offset e continueremo a investire in R&D per essere sempre più competitivi per ridurre i costi delle singole unità e in generale delle macchine e renderle più performanti e veloci nel set-up”.

 

 

Perché considerate la tecnologia OMET X6.0 così speciale e unica nel suo genere?
“La OMET X6 quando fu introdotta segnò un punto di svolta nel mercato, tanto che da quel momento in poi tutti seguirono la nostra filosofia costruttiva (motorizzazione diretta completamente servoassistita, percorso carta ridotto, sistema di visione per il registro stampa). La OMET X6.0 è oggi l’unica macchina sul mercato in grado di integrare tutte le tecnologie di stampa disponibili sul mercato: digital inkjet, offset, flexo, uv-flexo, rotocalco, serigrafia, flexo a solvente e base acqua, tutto in un’unica piattaforma in grado di soddisfare tutte le esigenze che un’azienda di stampa può avere oggi. Ed è ideale per la stampa di etichette ma anche per soluzioni di packaging. Da un punto di vista squisitamente tecnico la presenza del doppio svolgitore incrementa la produttività del 20%; le rinnovate unità di stampa flexo permettono un controllo automatico delle pressioni e una gestione intelligente a ogni cambio lavoro, variazione del materiale o velocità di produzione grazie a un nostro brevetto che prevede delle camme aperte in pressione sul cilindro stampa, diversamente da tutte le altre soluzioni presenti sul mercato, che consentono di annullare le vibrazioni, ottenere una pressione al “bacio” senza l’effetto “backlash” (movimento di ritorno involontario). Questa condizione viene garantita durante tutta la tiratura. Tra le altre novità su questa macchina abbiamo previsto un nuovo sistema Multivision con micro-camere smart per la messa a registro indipendente dei colori in tempo reale. La nuova interfaccia che abbiamo presentato per la prima volta su questa linea è intuitiva, ergonomica e votata a un miglioramento generale dell’esperienza lavorativa da parte dell’operatore”.

 

 

Per quanto riguarda la tecnologia digitale integrata sulle vostre macchine a che punto siete?
“Il modulo inkjet JetPlus, proposto ormai da oltre 3 anni grazie alla collaborazione con Domino, è ormai una soluzione consolidata che abbiamo integrato nella OMET X6 in abbinata alla stampa flexo. Più recente la collaborazione con Durst che ha integrato sulla sua TAU 330 RSC, una digitale a 8 colori per la stampa di etichette, la nostra soluzione ibrida OMET X6. Ormai anche la stampa digitale di etichette deve soddisfare esigenze sempre più complesse, con nobilitazioni estremamente spinte che richiedono tecnologie ad altissime prestazioni”.

 

 

Chiudiamo con le novità riguardanti la linea OMET iFlex?
“La OMET iFlex è la nostra proposta entry level, presentata per la prima volta a Labelexpo 2015, fu pensata per le aziende dei mercati emergenti, un buon compromesso di tecnologia a costi contenuti. A due anni dal lancio, e dopo averne vendute oltre 70 unità, abbiamo notato con nostra sorpresa che molte sono andate in aziende, anche importanti, dei mercati tradizionali che hanno apprezzato particolarmente questa macchina, non solo per il prezzo vantaggioso, ma soprattutto per la qualità di stampa. La OMET iFlex è molto competitiva nelle corte tirature tanto da essere spesso messa in competizione con macchine da stampa digitali. Visto questo grande successo abbiamo deciso di implementare questa linea, nata per la stampa di etichette incluse le wraparound e le shrink-sleeves, con un tamburo di raffreddamento su ogni unità di stampa che permettono di raffreddare il substrato mantenendo la temperatura in macchina più stabile, importante alla luce del fatto che la macchina ora è idonea alla stampa anche su film.
La macchina è inoltre dotata di sistemi smart per che semplifichino il lavoro dell’operatore: iLight è un innovativo sistema di pre-registro con puntatore laser su ogni gruppo stampa. Il laser indica l’allineamento ideale del portacliché, permettendo una velocizzazione del cambio lavoro e l’accelerazione dei tempi di messa a registro. Un secondo laser, posto perpendicolarmente alla fustella, garantisce rapidità ed efficacia al cambio del lamierino magnetico della fustella, senza errori.
iVision è il sistema di regolazione del registro di stampa istantanea che grazie all’uso di telecamere su ogni gruppo stampa permette la messa a registro in tempo reale di ogni colore man mano che il materiale avanza, controllando l’immagine sull’apposito display, senza dover attendere che il materiale stampato giunga alla fine della linea. La combinazione di iLight e iVision aiuta a ridurre drasticamente i tempi e gli scarti in avviamento, rendendo ogni operazione estremamente immediata e intuitiva.
La OMET iFlex può inoltre essere configurata con diversi gruppi di finishing e converting anche’essi di ultima generazione”.