Presentati i dati di bilancio del 2016, che segnano una crescita del fatturato del 9%, sostenuta dall’aumento di produttività, figlia di investimenti tecnologici costanti ed efficientamento. Inoltre nel 2016 si è concretizzata la fusione delle aziende Innova Group con sede a Caino, realizzando uno dei sogni del fondatore…

Potremmo sembrare noiosi e ripetitivi quando siamo chiamati a commentare i dati rilasciati dal consueto appuntamento annuale con la stampa di settore e non, da parte di Innova Group, ma siccome siamo ben felici di poter raccontare storie di successo, non possiamo che confermarvi che anche quest’anno la crescita del gruppo c’è ed è importante: +9% di fatturato nel 2016 e un primo quadrimestre 2017 che si è chiuso con una crescita a doppia cifra rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. “Nel 2016 abbiamo sfiorato i 77 milioni di euro di fatturato consolidato che ascriverei a due ragioni principali”, esordisce Luca Pedrotti Amministratore Innova Group, “da un lato il proseguimento delle politiche di efficientamento avviate qualche anno fa, che ci hanno consentito di aumentare la nostra produttività, mantenendo dei prezzi più bassi rispetto alla concorrenza, e dall’altro l’aumento della commercializzazione di prodotti speciali e di nicchia che ci hanno consentito di incrementare la quota del fatturato estero al 6-7%”.
La fusione fra Ibo e Cob di Caino (Bs): ottimizzazione di risorse e migliore riconoscibilità sul mercato
Quando Giovanni Pedrotti aveva pensato alla creazione del Gruppo Innova, il suo sogno era quello di unire le sue aziende con un’unica denominazione. Oggi, a 13 anni dalla sua scomparsa le contingenze favorevoli e il percorso portato avanti dai suoi figli è giunto a maturazione e quel sogno è potuto diventare realtà: dalla fine del 2016 la Ibo e la Cob di Caino sono state unite in un’unica società e anche le altre tre società del gruppo (Innovacart, Imballaggi San Felice e Polikart Imballaggi) saranno d’ora in avanti identificate con la denominazione Innova Group seguita dal nome del paese dove hanno la sede produttiva, così da aumentare la riconoscibilità sul mercato.
Il nome commerciale Innova Group è presente sul mercato dal 2000 e le strutture commerciali delle aziende del gruppo si presentavano di fatto già dai clienti con il marchio Innova, anche se poi il prodotto veniva realizzato da Innovacart, Imballaggi San Felice ecc. Ora invece l’unità si può definire veramente completata; ogni stabilimento manterrà la propria produzione strategica che è sinergica e complementare all’attività del gruppo e si compone di una gamma completa di soluzioni per il packaging in cartone ondulato, dalla materia prima allo scatolificio passando per prodotti cartotecnici più sofisticati.
“La fusione fra Ibo e Cob ci ha permesso di ottimizzare la redditività sfruttando a pieno le sinergie, peraltro già in atto, fra i due stabilimenti, soprattutto a livello di uffici”, interviene Diego Pedrotti Amministratore Innova Group.
La certificazione BRC per crescere ulteriormente nel mercato alimentare
Le scatole prodotte dal Gruppo e destinate al comparto alimentare hanno raggiunto una quota del 60% e per poter incrementare ulteriormente la presenza in un settore che ovviamente è meno soggetto a risentire delle crisi, dal febbraio di quest’anno Innova Group ha ottenuto lo standard BRC (British Retail Consortium) per la sicurezza agroalimentare, ormai imposta ai fornitori dalle principali industrie alimentari. Si tratta di uno strumento impiegato per dimostrare che siano state messe in atto tutte le misure per evitare un incidente o un danno e per selezionare i fornitori della filiera agroalimentare. Questo approccio consente di ridurre i costi complessivi nella catena di fornitura e di accrescere anche il livello di sicurezza per clienti, fornitori e consumatori.
Fronte investimenti: nuovo stabilimento per la sede di Erbè e nuovo casemaker per Caino

Sul fronte investimenti Stefano Pedrotti Amminstratore Innova Group ha illustrato i programmi per l’anno in corso, con la sostituzione del Casemaker Emba esistente con uno nuovo, sempre del costruttore svedese, modello 175 QS Ultima™ a 5 colori, una tecnologia ad altissima produttività e qualità grazie all’impiego dei motori diretti, che consentirà di ridurre i costi sull’impiego delle materie prime e dell’energia, e sarà destinato alla produzione di imballi di piccole dimensioni.
L’innovativa e brevettata tecnologia Emba Non-Crush elimina i punti di schiacciamento del cartone, preservando la geometria e la resistenza del profilo ondulato in tutto il processo di trasformazione, creando notevoli risparmi sul costo della carta con valori BCT (resistenza) più elevati per un prodotto molto più performante. Per questa nuova linea sono stati messi a budget 1,5 milioni di €, e altrettanti ne saranno investiti nel corso dell’anno per proseguire varie forme di ammodernamento industriale.
Inoltre 4 milioni di € è il costo previsto per la costruzione del nuovo capannone a Erbè dove vengono realizzati i prodotti cartotecnici, dove verrà costruito un innovativo capannone di circa 8 mila m2 coperti, dotato di una particolare copertura che consentirà un migliore isolamento termico con conseguenti benefici per il materiale che verrà conservato in condizioni migliori, preservandone tutte le caratteristiche tecniche e qualitative. “Questo investimento doveva partire nel 2016 ed essere pronto quest’anno, ma abbiamo dovuto rimandarlo per problemi tecnici legati alla scelta del materiale per la copertura. Ora tutto è pronto, i lavori sono iniziati a fine maggio e il capannone sarà pronto per luglio 2018”, commenta Stefano Pedrotti, “Con questa nuova struttura, riusciremo a garantire le giuste condizioni di temperatura e umidità, elementi che influiscono molto sulla planarità del cartone; sappiamo benissimo quanto un cartone perfetto sia elemento indispensabile per non avere intoppi nelle fasi di stampa e converting, a garanzia di un imballo finale assolutamente perfetto e in linea con le aspettative dei nostri clienti”, conclude Pedrotti.