Gaiapack: un minuto di silenzio per le vittime del Covid-19

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Gaiapack, come tutte le aziende del comparto del packaging alimentare e farmaceutico, si è ritrovata a lavorare nel pieno dell’emergenza COVID-19; da un lato la necessità assoluta di continuare a essere attiva e operativa, dall’altro le esigenze di tutela dei propri dipendenti, orgogliosi di continuare a offrire il proprio contributo in un momento davvero difficile per l’intero sistema Paese.

“Sin dai primi giorni di marzo si è capito che si doveva lavorare gestendo un nuovo nemico. Dopo i primi momenti di incredulità, si è cercato di capire con le autorità locali come poter proseguire in sicurezza la normale attività lavorativa”, dice Nemo Mazza titolare di  Gaiapack, che ha la propria sede all’interno della Repubblica Di S. Marino, nel territorio geografico dell’Emilia Romagna, una delle regioni più colpite dal coronavirus.
“Abbiamo immediatamente rivisto il Documento di Valutazione del Rischio, inserendo quello biologico correlato all’emergenza COVID-19. In soli 4 giorni abbiamo “reingegnerizzato la fabbrica adottando una serie di misure straordinarie: informazione verso tutti i dipendenti, procedure sintetiche collocate nei punti essenziali, distanziamenti obbligati con segnaletica, chiusura gestita verso le persone esterne, uso di DPI obbligatori (mascherine e guanti) per tutti, punti di sanificazione collocati razionalmente, piani di pulizia rivisti con azienda specializzata e con personale interno, rilievo della temperatura per tutti, gestione degli eventuali sintomatici. Si è cercato di utilizzare il Visual Management (Visualizzazione a Vista) per tutte queste attività, in modo da rendere tutti i nuovi obblighi, una chiara e sana necessità per il bene e la salute di tutti”, aggiunge Mazza.
Tra l’altro Gaiapack, servendo il settore alimentare ed essendo certificata BRC GS, adottava già una serie di misure severe per garantire la massima sicurezza.

“Avevamo nel cassetto un progetto per organizzare delle tavole rotonde tecniche con esperti del settore, e vorremmo riprendere questa idea per proporre ai nostri clienti, appena possibile da noi in azienda, o eventualmente sfruttando le tecnologie con un webinar sul packaging flessibile con il focus sulla sostenibilità”, conclude Nemo Mazza.
Lo scorso 29 aprile, pienamente consapevoli di quanto sta accadendo nel mondo, Gaiapack si è fermata per un minuto in raccoglimento e in silenzio, l’intera azienda ha voluto ricordare e omaggiare chi ha pagato a caro prezzo questa assurda pandemia.