Gaiapack protagonista di una storia controcorrente

1873

Ogni azienda ha la sua storia, simile a quella di molte altre, seppur con piccole e grandi sfaccettature che la rendono unica, proprio come quella di Gaiapack, una realtà giovane e dinamica protagonista di un percorso del tutto particolare nel mondo dell’imballaggio flessibile…

Di Gaiapack, l’azienda di San Marino specializzata nella produzione conto terzi di imballaggi flessibili abbiamo già scritto nel numero di Converter-Flessibili-Carta-Cartone di gennaio/febbraio 2020 per celebrarne i 10 anni di attività. Azienda giovane e dinamica che sta scalando le posizioni nel mercato dei produttori-trasformatori di film flessibile, trainata dall’entusiasmo coinvolgente del suo titolare, Nemo Mazza, il cui sogno da sempre è stato quello di creare un’azienda completa e autonoma in tutte le fasi del processo produttivo, organizzativo, umano e relazionale. Un sogno ampiamente condiviso con collaboratori, clienti, fornitori pronti ad ascoltarlo ma anche a consigliarlo sull’eventualità, in una situazione economica sempre più difficile, di desistere, aspettare, accontentarsi di ciò che è stato già fatto.
Ma si sa che i sogni aiutano a vivere e Nemo Mazza, inguaribile sognatore ma anche imprenditore con la voglia di rischiare e buttare il cuore oltre l’ostacolo, pur comprendendo le ragioni di tutti i suoi consiglieri, non ha mai rinunciato a portare a compimento il suo progetto nel cassetto.

Un inedito flusso produttivo: in principio fu il taglio
L’elemento che contraddistingue Gaiapack, è quello di aver costruito un flusso di produzione, che solitamente per tutti i trasformatori prevede stampa, accoppiamento, taglio (e realizzazione di buste preformate), esattamente al contrario. Per fare ciò Nemo Mazza è stato pervaso da una grande energia istintiva, sfociata nella sua decisione di creare appunto un percorso produttivo a ritroso.
Gaiapack nasce nel 2009 con due taglierine-ribobinatrici e una taglia-mandrini per eseguire attività di taglio di bobine conto terzi, e collocandosi sul mercato come terzista per soddisfare esigenze di grandi gruppi, il cui reparto taglio è normalmente saturo. Tre giovani ragazzi, compreso il suo titolare, chiamati a tagliare bobine destinate a clienti dai nomi altisonanti, principalmente del settore alimentare.
E proprio osservando queste bobine che nasce lo stimolo per costruire un percorso alternativo: le bobine di semilavorato, composte da film plastici altamente tecnologici e con grafiche complesse, il più delle volte contenevano tutti i difetti tipici della stampa e dell’accoppiamento che dovevano essere tagliate in bobine perfette, senza errori, da destinare al confezionamento dei prodotti, il penultimo anello della catena prima dello scaffale.
Gaiapack impara velocemente, non senza difficoltà, a conoscere i difetti per eliminarli, a leggere e comprendere istruzioni di lavoro, elaborate da sistemi gestionali evoluti provenienti dai vari clienti, a effettuare e formalizzare registrazioni e controlli nei formati più disparati, impegnando il personale nella difficile impresa di comprendere e parlare diversi linguaggi in modo fluido e con sempre più padronanza.

Dalle buste all’accoppiamento, prosegue la crescita di Gaiapack
Aumentano le taglierine, fino alle nove attuali e Gaiapack amplia e sposta nel 2016 la propria sede, non prima di aver capito la necessità di dare garanzie sulla sicurezza alimentare ai propri clienti. Già nel 2015 ottiene la certificazione BRC, e l’azienda si dota così di un sistema di gestione che incorpora Sicurezza Alimentare, Analisi dei Rischi e Qualità riconosciuto a livello mondiale.
Il taglio delle bobine fa sorgere nuove idee, infatti l’acquisizione di una macchina per realizzare buste preformate avviene nello stesso anno del trasferimento della sede.
La piccola azienda produttiva che taglia bobine conto terzi acquisisce tono e forza, diventa una SpA, investe in nuovo personale e arriva a creare nel 2018 una struttura completa con funzione commerciale, acquisti, programmazione e qualità.
Sempre nel 2018 viene acquistata un’accoppiatrice solventless per realizzare prodotti accoppiati con varie combinazioni di film, così una volta tagliato o formato in buste il materiale può essere venduto direttamente da Gaiapack.

Da terzista ad azienda indipendente
In questa fase particolarmente delicata, diventa fondamentale individuare persone di fiducia sulle quali poter contare. Al vertice viene inserito Antonio Milano, una persona di comprovata esperienza nel settore che dapprima, come consulente, aiuta Gaiapack per l’implementazione degli strumenti informatici assumendo poi successivamente il ruolo di Operation Manager per valutare i dati e le tendenze fondamentali legate alle prestazioni aziendali e le conseguenti scelte operative e strategiche.
In un’azienda devono comunque emergere dalla squadra storica delle persone, poiché indispensabili per trasmettere ai nuovi colleghi i valori fondanti dell’azienda. Nemo Mazza sceglie Mirko Piscaglia come responsabile della produzione offrendo un’opportunità di crescita a chi lavora con lui da anni sulle taglierine. Mirko è un ragazzo di San Marino, giovane e molto intraprendente e ha una memoria invidiabile nel ricordare dettagli e aspetti che riguardano le macchine e nulla gli sfugge di ciò che accade in azienda.
“Al di là dei continui feedback che quotidianamente ricevo dai miei collaboratori di fiducia, abbiamo investito nella parte informatica per la gestione delle informazioni, attività e processi con un sistema gestionale personalizzato sulle nostre esigenze che è operativo da oltre un anno”, dice Nemo Mazza.

Dall’emergenza Covid la spinta decisiva per l’acquisto della macchina da stampa
Messe in atto con estrema tempestività tutte le azioni indispensabili per poter continuare a lavorare, in Gaiapack nessun giorno è andato perduto e con l’impegno di tutti i collaboratori, l’azienda ha continuato a servire il mercato a ritmi vertiginosi; ed è proprio nel mese di aprile che il sogno di Nemo Mazza diventa realtà con l’opportunità di acquistare una macchina da stampa flessografica a 8 colori. In pochi giorni l’assetto aziendale cambia completamente: il magazzino viene spostato in un fabbricato attiguo in grado di ospitare fino a 1500 pallet, razionalizzando il flusso della merce in spedizione sotto la responsabilità di Alessandro Palazzi, altro storico collaboratore di Gaiapack, promosso a responsabile del magazzino. Una carica meritata sul campo, grazie alla sua capacità di movimentare tonnellate di materiale con estrema velocità, dal magazzino al carico/scarico dei camion. Nel nuovo magazzino moderno e automatizzato il flusso della materia prima destinata alla produzione oggi si sposta su una rulliera automatica, mentre il flusso della merce pronta segue il percorso inverso dall’altro lato del capannone, per un workflow sicuro e ordinato.
Lo spazio per la nuova macchina da stampa viene dunque ricavato nel magazzino, con tutto il personale coinvolto e appassionato sempre più al nuovo progetto. Due persone, tra le più adatte al ruolo di operatore stampa, vengono individuate e affiancate per la necessaria formazione a un veterano delle rotative flessografiche. Accanto alla macchina viene creato anche un secondo Laboratorio controllo Qualità voluto da Nemo, connesso a tutti gli altri processi di Gestione della Qualità, il cui Sistema è coordinato da Massimo Benintendi, un altro storico collaboratore dell’azienda esperto in Sistemi di Gestione Integrati.
Gaiapack, dopo 11 anni di attività, ha finalmente la sua macchina da stampa flessografica 8 colori. “Il 10 agosto ho comunicato a tutti i miei collaboratori con gioia ed emozione che un sogno si era realizzato”, dice Nemo Mazza – “Oggi durante la normale routine quotidiana in fondo al capannone la nuova flessografica ha stampato i primi imballaggi made in Gaiapack. Sono emozionato e positivamente ‘frastornato’: è il sogno che si avvera! Ma sappiamo anche che il bello inizia adesso e d’ora in avanti saremo tutti chiamati a dare ancora di più”.
“Grazie alle risorse aziendali interne, con l’attività di coordinamento di Massimo Benintendi e con l’aiuto di collaboratori esterni, stiamo implementando nuovi materiali e nuovi prodotti ecosostenibili, sicuri e realizzati, secondo il nuovo standard BRC GS 6, entrato in vigore in tutto il mondo dal primo febbraio 2020, il cui rinnovo di certificazione per Gaiapack è stato ottenuto lo scorso 4 febbraio 2020”, conclude Nemo Mazza, perché il futuro non può aspettare e fa già parte del presente per questa azienda in continua espansione.